giovedì 26 febbraio 2009
Il Dipartimento di Stato ha diffuso la sua relazione annuale «Sotto assedio le libertà civili del popolo russo»
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Hillary Clinton li ha quasi ri­mossi dall’agenda dei lavo­ri del vertice dei giorni scor­si a Pechino sostenendo che i diritti umani non dovevano interferire con gli altri temi urgenti, crisi economi­ca in primis. Ma le violazioni dei di­ritti umani sono tornate ieri prepo­tentemente alla ribalta nel Rappor­to annuale sullo stato dei diritti u­mani nel mondo redatto dal Dipar­timento di Stato e presentato a Wa­shington. Sul banco degli imputati finiscono Cina e Russia pesante­mente bacchettate nel voluminoso documento statunitense. In Cina – sostiene il rapporto – il livello del ri­spetto dei diritti umani «rimane po­ca cosa, e in alcune aree è peggiora­to ». In Russia, invece, secondo il rappor- to sono «sotto attacco le li­bertà civili» ed è in atto una «traiettoria negativa» per quanto riguarda i diritti u­mani. Sono 190 i Paesi presi in esame nel 2008, la lista dei bersagli ricalca quella dello scorso anno: Pakistan, Af­ghanistan, Nord Corea, Cu­ba, Iran, Sudan, Iraq Soma­lia Myanmar e Zimbabwe su tutti. Oltre appunto a Cina e Russia. Nel rapporto si legge che «gli abusi più gravi dei diritti umani tendono ad av­venire nei Paesi dove gover­nanti irresponsabili eserci­tano un potere senza controllo o do­ve ci sono stati fallimenti o crolli dei governi, spesso esacerbati o causa­ti da conflitti interni o esterni». Presentando il rapporto – che co­pre il 2008 – il segretario di Stato Hil­lary Clinton – ha detto che «la pro­mozione dei diritti umani è un pez­zo essenziale della nostra politica estera». «Non solo – ha aggiunto – cercheremo di essere all’altezza dei nostri ideali sul suolo americano, perseguiremo un maggiore rispet­to per i diritti umani quando avre­mo a che fare con altre nazioni e con la popolazione mondiale». È soprattutto la Cina nel mirino U­sa. Le accuse mosse da Washington riguardano essenzialmente le de­tenzioni e le vessazioni ai dissiden­ti, ai “petitioners”, agli attivisti per i diritti umani e agli avvocati difenso­ri ». Ma il rapporto sottolinea fra l’al­tro gravi episodi di abusi come le e­secuzioni extragiudiziali, la tortura, le confessioni estorte con la forza e l’uso dei cosiddetti campi di lavoro forzati. ( E.A.)
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