martedì 24 agosto 2010
I 33 uomini intrappolati in una miniera, a 700 metri di profondità, saranno a casa per Natale. Per affrontare la lunga attesa, gli esperti hanno consigliato loro esercizio fisico e libri, video e giochi per passare il tempo e non farsi prendere dallo sconforto.
Come figli che ci sapremo restituire di Marina Corradi
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I 33 uomini intrappolati dal 5 agosto in una galleria della miniera San Josè, nel Nord del Cile, «saranno con noi a Natale e per l'Anno Nuovo»: lo ha detto il presidente Sebastian Pinera, durante una messa celebrata al palazzo della Moneda. Il governo cileno «continuerà a fare quanto umanamente possibile» per tirare fuori il gruppo di minatori, che si trovano 700 metri sotto la superficie, ha aggiunto Pinera: «Tutti loro hanno fede e stanno lottando, e si sono detti preoccupati per i loro compagni che si trovavano nella miniera nel momento dell'incidente del 5 agosto: non sapevano - ha precisato - che erano riusciti a salvarsi».Esercizio fisico e libri, video e giochi per passare il tempo e non lasciarsi prendere dallo sconforto: sono indicazioni che gli esperti hanno dato nelle ultime ore ai 33 minatori cileni. Il ministro della Salute, Jaime Manalich, ha fatto sapere che gli uomini hanno circa due chilometri di gallerie per allenarsi, così da essere pronti e in forma nel momento in cui potranno essere riportati in superficie.Dovranno in particolar modo potenziare i muscoli addominali e non superare i 90 cm di circonferenza, così da poter risalire agevolmente lungo il tunnel verticale che si scaverà per raggiungerli, e che sarà completato - se tutto va bene - in tre o quattro mesi.Il programma messo a punto dagli esperti prevede anche turni di dodici ore di riposo alternati, così da avere sempre un gruppo di minatori di guardia. Tra quattro giorni il ministro prevede possa ritenersi finita la fase di alimentazione di sicurezza, così che ai minatori saranno passati cibi solidi attraverso tre 'palomas', le sonde che hanno raggiunto il luogo dove si sono rifugiati i minatori dopo il crollo.Alcuni medici sottolineano in particolare i problemi psicologici che crea una situazione tanto estrema e raccomandano l'invio di libri, riviste, video e giochi, in modo che i minatori possano trascorrere il tempo senza lasciarsi sopraffare dallo sconforto.L'EX CAMPIONE DI CALCIOQuando gli hanno dato la notizia, l'ex interista Ivan Zamorano ha pianto: tra i 33 uomini vivi per miracolo nella miniera cilena di San Josè c'è anche l'ex giocatore di calcio Franklin Lobos, che anni fa ha giocato anche nella nazionale di Santiago.Il 53enne Lobos, che per molto tempo ha militato nella squadra del Cobresal, ha alle spalle una vita fortunata, ma anche molto dura, come tanti minatori, e non solo in Cile. Finita la carriera, a causa dell'età, nel mondo del "futbol" professionale cileno, Franklin per un pò ha continuato a giocare a calcio, ma poi per vivere ha iniziato a guidare taxi e autobus. Negli ultimi tempi si occupava di portare su e giù i minatori di San Josè, proprio il posto dove si trovava quel maledetto 5 di agosto.
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