domenica 18 aprile 2010
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«Quella in atto è una misura preventiva per garantire la massima sicurezza, non un allarme sulla pericolosità della nube e del suo contenuto». A parlare è il generale Costante De Simone, Direttore del Centro Nazionale di Meteorologia dell’Aeronautica Militare che ha sede a Pratica di Mare, e che segue costantemente la situazione.Generale, si può prevedere cosa accadrà nei prossimi giorni?No, perché dipende sia dalle condizioni meteorologiche sia dalle eventuali ulteriori eruzioni. Al momento abbiamo seguito la nube provocata dalla prima eruzione, e abbiamo simulato la traiettoria, che si è allargata e diffusa come una nuvola di fumo. Attualmente l’area interessata va dalla Scandinavia all’Italia centro-settentrionale. Ma attenzione: non abbiamo misure che diano certezza del fatto che ci sia e che densità abbia questa nube. Lo stop ai voli aerei è un’azione preventiva di sicurezza.Cioè, potrebbe anche non esserci una nube?Qui bisogna intendersi: quando parliamo di nube non vuol dire che alziamo gli occhi e vediamo il cielo nero. Ma semplicemente che ci possono essere polveri, particelle di cenere, mischiate al vapore d’acqua delle nubi che ad esempio vediamo in questo momento. Quello aereo è il sistema di trasporto più sicuro che ci sia, ma la sicurezza non è un valore assoluto, dipende da tutte le procedure messe in atto nelle diverse situazioni. In questo caso vengono attuati sistemi di massima sicurezza, per cui pur non avendo la certezza che il nucleo della nube possa essere così pericoloso è stata sospesa la navigazione aerea. Peraltro la nube di cenere una volta che s’infila nella tradizionale nube di vapor acqueo è indistinguibile; per cui se dall’immagine del satellite vediamo che l’Europa centrale è coperta di nubi bianche, possiamo ritenere che all’interno di queste nubi bianche ci siano le particelle di cenere, il che rende necessario interdire la navigazione aerea in tutta quella regione.Ma la pioggia può abbattere queste polveri?In parte: in questo caso stiamo parlando di una nube con uno spessore di 10 chilometri: le piogge avvengono a quote molto più basse di 10 chilometri, per cui una parte di polveri sono escluse dal fenomeno e cadranno invece per effetto della gravitazione presumibilmente entro qualche giorno, magari sulla Russia e sull’Asia. Sempre che il vulcano non continui ad eruttare, perché se lui continua ad alimentare ogni giorno dobbiamo elaborare le stime di traiettoria per una nuova nube, e così via finché non finisce l’eruzione.I vulcani islandesi hanno una tradizione di eruzioni lunghe anche alcuni mesi. C’è il rischio che i trasporti aerei restino bloccati così a lungo?Dal punto di vista geologico dovremmo essere più ottimisti. Sono le prime esplosioni a portare in aria tutta la massa solida che poi ostruisce la navigazione aerea, le eruzioni successive possono essere prevalentemente di gas e non avere più questo effetto.Ma dalla circolazione dei venti è possibile prevedere cosa accadrà nei prossimi giorni?Noi parliamo di previsioni di 24 ore, le uniche attendibili. Al momento la situazione è stazionaria, cioè ci sono flussi d’aria che mantengono la situazione quasi costante. Il che vuol dire che l’area interessata dalla nube, almeno nelle prossime ore, non si modificherà sostanzialmente.
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