domenica 24 ottobre 2021
Il Programma alimentare mondiale: nel sud la popolazione sopravvive mangiando cavallette e foglie di cactus. Più di un milione di persone è alla fame
Bimbi in un centro nutrizionale nella regione meridionale di Anosy in Madagascar

Bimbi in un centro nutrizionale nella regione meridionale di Anosy in Madagascar - Reuters

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Coltivazioni di pomodoro arse dal sole. Bambini sfamati con cavallette e foglie di cactus. Famiglie costrette a vendere il bestiame per acquistare qualche patata dolce. Succede nel Madagascar, la quarta isola più grande del mondo, dove una drammatica siccità in corso ormai da anni sta mettendo a rischio la vita di più di un milione di persone. Secondo il Programma Alimentare Mondiale (Pam) quella sofferta dalla popolazione della cosiddetta "isola rossa" è la prima carestia causata dai cambiamenti climatici.
In alcuni villaggi non piove da tre anni mentre in altri, soprattutto a Sud, addirittura da otto o dieci. Il caldo e la prolungata assenza di acqua hanno inaridito i campi privando le comunità rurali delle scorte alimentari che erano soliti produrre per il proprio fabbisogno. Chi viveva di compravendita di verdura e ortaggi è stato costretto a scelte disperate per sopravvivere, come vendere il bestiame per ottenere il denaro necessario ad acquistare gli alimenti che fino a poco tempo fa producevano autonomamente. Qualcuno è stato costretto addirittura a vendere la casa o la terra. Sempre più spesso, poi, le famiglie sono costrette a ritirare da scuola i bambini per unirli allo sforzo con cui tutti i membri della famiglia provano a racimolare qualche spicciolo. Per giovani significa sempre meno istruzione. Mezzo milione sono quelli a rischio di grave malnutrizione.
Alice Rahmoun, funzionario Pam ad Antananarivo, invita a guardare alla sofferenza del Madagascar per far capire ai governanti dei Paesi che parteciperanno alla prossima Conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Glasgow quanto sia importante "gestire il rischio piuttosto che la risposta alle crisi". Cop26 deve essere un'opportunità, ha sottolineato, per "chiedere ai governi di dare priorità ai finanziamenti per i programmi di adattamento al clima" delle nazioni più povere. "Se non si fa nulla - avverte - la fame aumenterà esponenzialmente nei prossimi anni". E non solo in Madagascar. Mercoledì prossimo, 27 ottobre, Amnesty International presenterà un rapporto sui diritti umani violati nell'"isola rossa" a causa del cambiamento climatico. Il titolo è evocativo: "Quando saremo morti, sarà troppo tardi aiutarci".




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