giovedì 20 gennaio 2011
È stata approvata con 86 voti a favore, uno solo contrario e due astenuti, la mozione bipartisan presentata da tutti i partiti italiani per chiedere l'intervento «politico» dell'Unione europea a sostegno della richiesta italiana di estradizione dell'ex terrorista rosso dal Brasile.
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È stata approvata con 86 voti a favore, uno solo contrario e due astenuti, la mozione bipartisan presentata da tutti i partiti italiani all'Europarlamento per chiedere l'intervento «politico» dell'Unione europea a sostegno della richiesta italiana di estradizione di Cesare Battisti dal Brasile.Un applauso ha accolto il risultato della votazione. Un deputato italiano ha urlato, rivolto alla Commissione: «Agire, dovete agire». Il testo della risoluzione comune - firmata da tutti i gruppi tranne Verdi e Sinistra unita-Gue - è essenzialmente politico in quanto «auspica che le autorità brasiliane esercitino il loro dovere-diritto di dare seguito alla richiesta del governo italiano" e chiede che "il Consiglio e la Commissione conducano il dialogo politico con il Brasile e monitorino costantemente che ogni decisione presa rispetti i principi fondanti dell'Unione europea e delle buone relazioni con gli Stati membri".MA COMMISSIONE CONTRARIAL'esecutivo europeo «non ha competenza» per intervenire a sostegno della richiesta di estradizione di Cesare Battisti presentata dall'Italia, rifiutata dal presidente Lula, contro la cui decisione il governo italiano ha presentato ricorso al Tribunale supremo di Brasilia. Lo ha affermato il commissario europeo per l'allargarmento, Stefan Fule, parlando - in sede di dibattito prima dell'esito plebiscitario a favore - a nome della Commissione europea sulla mozione bipartisan presentata dai partiti italiani presenti all'Europarlamento. La Commissione, pur esprimendo comprensione per le motivazioni dei parenti delle vittime di Cesare Battisti, ha in sostanza ribadito quanto affermato due settimane fa ovvero che «in materia di estradizione» l'esecutivo non può entrare in quella che «è esclusivamente una questione bilaterale», peraltro «attiva già del 1989». A favore della mozione italiana si sono detti - nel corso del dibattito in un'aula in cui erano presenti 83 deputati (numero alto per una sessione di giovedì pomeriggio) - una quindicina di deputati intervenuti sul tema, tra i quali la leghista Bizzotto, la liberale finlandese Jaatteemaai, il capogruppo del Pd Sassoli, il conservatore polacco Czarnecki, il capogruppo della Lega Speroni, oltre al capogruppo del Pdl Mario Mauro e la vicepresidente italiana Angelilli. Contro si è espresso il verde Romeva i Rueda. Ma la vicepresidente della sinistra unita del Gue, la portoghese Ilda Figuiredo, si è spinta a chiedere «il ritiro della mozione» sostenendo che non era giustificata l'urgenza, visto che è pendente un ricorso presso le autorità giudiziarie brasiliane. La comunista francese Vergiat ha poi pesantemente polemizzato con i deputati italiani, affermando - tra l'altro - «che è singolare la presenza di tanti italiani al giovedì pomeriggio quando si trattano i diritti umani». Seccate le risposte italiane, in particolare quella della vicepresidente Angelilli, da 16 anni tra le più attive in tema.
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