giovedì 21 luglio 2011
Il presidente della Commissione europea incalza i governi sulla Grecia. Confronto serrato Sarkozy-Merkel, che nella notte raggiungono un accordo per mantenere una linea comune sul salvataggio della Grecia.
- Sul tornante della storia di Andrea Lavazza
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Nessuno si faccia illusioni, la situazione è serissima. Richiede una risposta, altrimenti le conseguenze negative saranno sentite in ogni angolo dell’Europa, e oltre». Ha scelto toni forti il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, alla vigilia del summit straordinario, oggi pomeriggio, dei capi di Stato e di governo. Il portoghese aveva in mente soprattutto una persona: il cancelliere tedesco Angela Merkel, che continua a frenare a gelare le attese del summit. «I leader – ha avvertito Barroso – devono sedersi al tavolo e dire quel che possono e che vogliono fare, non quello che non possono e non vogliono fare».Barroso, insomma, è preoccupato, et pour cause. Le cose non si mettono al meglio, resta l’incertezza e la confusione. L’incontro degli sherpa economici dei 17 leader dell’eurozona, che avrebbe dovuto aiutare a sfrondare le ipotesi sul tappeto, è stato spostato da ieri pomeriggio a questa mattina alle nove, con un rinvio di un’ora (dalle 12 alle 13) dell’inizio del vertice. Questo perché ieri è stata la giornata dell’incontro a Berlino tra la Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Nella notte sono arrivati a un accordo in extremis per presentarsi al vertice di oggi con una linea comune sul salvataggio della Grecia. L'intesa franco-tedesca servirà anche come base per negoziati cruciali per l'avvenire della zona euro che si svolgeranno durante il summit europeo. Al termine di "quasi sette ore" di discussioni, il presidente francese e la cancelliera tedesca " si sono accordati su una posizione comune franco-tedesca della quale hanno informato il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy affinchè possa integrare questi elementi nelle consultazioni che condurrà in vista della riunione dei capi di stato e di governo della zona euro" si legge in un comunicato diffuso nella notte dalla presidenza francese.In realtà la Merkel non cede sul coinvolgimento diretto dei privati nel salvataggio, mentre Sarkozy appoggia l’idea di una tassa speciale sulle banche, sgradita a Berlino. Il leader francese insiste inoltre sull’allargamento dell’impiego del fondo salvastati Ue (Efsf) anche a misure preventive, il cancelliere è scettico. La Germania, oltretutto, non accetta l’idea che il fondo possa comprare dalle banche bond di stati in crisi, più aperta è all’idea di prestiti agli Stati in questione perché lo facciano. A sentire chi è vicino ai colloqui, la tensione è alle stelle, voci non confermate parlano di nuove minacce della Merkel di non partecipare al summit, mentre, stando almeno al settimanale francese Le Canard Enchaîné, Sarkozy nel corso di un consiglio dei ministri, la scorsa settimana, avrebbe inveito contro la leader tedesca. «L’egoismo tedesco – avrebbe detto – è criminale, prolunga la crisi». Ieri Barroso ha chiesto ai leader di decidere su cinque punti: misure per assicurare la sostenibilità del debito greco; fattibilità del coinvolgimento del settore privato; come rendere più flessibile l’Efsf; riparazione del sistema bancario; e misure per assicurare la liquidità di questo. Un compitino decisamente arduo per il vertice di oggi.  La tassa sulle banche, oltre a richiedere lunghi inter parlamentari, non piace all’Institute of International Finance (Iif), la lobby internazionale delle banche, che continua a lavorare a delle proposte. Alcune fonti bancarie citate da Reuters sostengono che gli istituti stanno pensando a un mix di riscadenziamento del debito, riacquisto di bond e altre misure per un totale di 40 miliardi in tre anni. Su una cosa, almeno, sembrano ormai d’accordo un po’ tutti: che occorre dare un sostegno alla ripresa dell’economia e della competitività greca, perché solo lacrime e sangue non funziona. Ieri la Commissione ha annunciato la nomina di una task force, presieduta dal vicedirettore della Bers (Banca europea per ricerca e sviluppo) Horst Reichenbach, che dovrà fornire consulenza ad Atene proprio su questi aspetti.
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