mercoledì 7 aprile 2010
Continua la protesta contro il primo ministro Vejjajiva. Migliaia di "camicie rosse" hanno circondato l'edificio del parlamento. Un gruppo di manifestanti ha usato un camion per sfondare i cancelli.
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Il governo thailandese ha proclamato lo stato d'emergenza a Bangkok e in altre cinque province. La decisione è stata annunciata dal primo ministro Abhisit Vejjajiva, dopo che le "camicie rosse", i militanti fedeli al deposto premier Thaskin Shinawatra, hanno fatto irruzione in Parlamento costringendo i ministri a fuggire in elicottero.Si tratta della giornata più drammatica dall'inizio delle proteste, il 12 marzo. Con lo stato d'emergenza sono proibite le adunate di più di 5 persone e si conferiscono all'esercito ampi poteri per disperdere gli assembramenti, anche se Abhisit ha ribadito che il governo non userà la forza. «L'obiettivo del governo è tornare alla normalità e garantire il rispetto della legge», ha dichiarato il premier in un messaggio tv. Il Parlamento era stato costretto a sospendere un dibattito quando si era avuta notizia che 5mila camicie rosse avevano circondato l'edificio. Un'ora e mezza dopo un gruppo di manifestanti è riuscito a sfondare il cordone di sicurezza e a penetrare nel cortile del Parlamento, sfruttando il fatto che i soldati di guardia avevano avuto ordine di evitare lo scontro.Ad alcuni di loro sono stati sequestrati gas lacrimogeni. Nel palazzo si sono vissuti momenti di panico: i deputati sono fuggiti da uscite di sicurezza mentre i ministri presenti venivano portati via a bordo di elicotteri militari. Poco dopo i manifestanti si sono ritirati, facendo rientrare l'allarme per una possibile escalation golpista. Decine di migliaia di manifestanti continuano però a occupare il cuore turistico ecommerciale di Bangkok e minacciano di restarvi fino a quando il governo non si dimetterà.L'irruzione in Parlamento sarebbe stata decisa da Arisman Pongruangrong, un ex cantante che guida l'ala dura delle "camicie rosse" e che ha risposto allo stato d'emergenza affermando che «ora sarà guerra, niente più negoziati». Gli altri leader della protesta avevano preso le distanze dall'assalto al Parlamento. Abhisit, che aveva già esteso fino al 20 aprile la Legge di sicurezza interna che conferisce poteri speciali ai militari, ha annullato la visita negli Usa in programma da sabato prossimo per un incontro con Barack Obama e la partecipazione al vertice sulla sicurezza nucleare.
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