martedì 22 marzo 2022
L'attacco compiuto a Beersheva da un uomo che ha accoltellato tre persone e investito con l'auto una quarta
Il luogo dell'attentato a Beersheva, in Israele

Il luogo dell'attentato a Beersheva, in Israele - Reuters

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Un attentato sanguinario di probabile matrice terroristica ha causato ieri 4 morti e diversi feriti presso il capoluogo meridionale israeliano di Beersheva, scuotendo profondamente Israele, in una giornata che si era aperta con ottimismo nel salutare alcuni passi in avanti fatti sul fronte diplomatico regionale.

La notizia sconcertante è giunta nel pomeriggio, quando si è appreso della “girandola” di morte innescata da un beduino israeliano simpatizzante del Daesh e con precedenti penali, secondo fonti riprese anche dal "The Jerusalem Post".

L’uomo, originario della città di Hura, che dista appena una ventina di chilometri da Beersheva, è entrato in azione a bordo di un’auto. A una stazione di servizio, è sceso per accoltellare una donna. Poi, è tornato al volante ed ha investito un ciclista. Sceso nuovamente all’altezza di un centro commerciale, ha accoltellato diverse persone, fra cui, mortalmente, un uomo e una donna.

L’attentatore è stato poi ferito grazie all’intervento di un conducente di autobus che era armato. Quest’ultima scena è stata ripresa da un passante in un video, diffuso dal sito d’informazione "Mako".I servizi locali di pronto soccorso hanno confermato che quattro persone sono rimaste uccise, fra cui un 35enne e due donne fra i 30 e i 40 anni, mentre almeno altre due persone, rimaste ferite, versavano in gravi condizioni. È stato invece un portavoce della polizia, Eli Levy, a confermare a "Channel 13 Tv", la dinamica dell’attentato, che non ha avuto rivendicazioni ufficiali. Ma l’assalto sanguinario è stato elogiato dai movimenti islamisti palestinesi di Hamas e della Jihad islamica, attraverso in particolare la radio ufficiale di Hamas.

L’attentato è giunto nella scia di altri due agguati compiuti in pochi giorni dalle conseguenze meno drammatiche: domenica, nel quartiere di Ras al-Amud, a Gerusalemme Est, due agenti di polizia sono rimasti feriti dopo essere stati presi di mira da un altro accoltellatore; scenario in parte analogo nella giornata di sabato, quando nei pressi della stazione di Gerusalemme, in Hebron Road, un 35enne è stato accoltellato e lievemente ferito.

Prima dell’attentato di Beersheva, i media israeliani si erano in gran parte concentrati con molta attenzione sull’incontro a tre a Sharm el-Sheikh, in Egitto, che ha visto il premier israeliano Naftali Bennett al fianco del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi e del principe degli Emirati Mohammed bin Zayed. Una riunione di concertazione, per certi versi dal sapore storico, anche per ribadire una posizione comune sullo spinoso nodo del nucleare iraniano. L’ufficio di Bennett ha fatto sapere che «sullo sfondo dei recenti sviluppi nel mondo e nella regione, i leader hanno discusso dei legami fra i tre Paesi e delle modalità per rafforzarli a tutti i livelli».

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