giovedì 30 novembre 2023
Giovedì tre vittime civili israeliane in un attentato a una fermata del bus, rivendicato da Hamas. Falliti i tentativi di prolungare il cessate il fuoco. All’alba di oggi partita la nuova campagna
Israele ha lanciato attacchi aerei contro obiettivi di Hamas a Gaza

Israele ha lanciato attacchi aerei contro obiettivi di Hamas a Gaza - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

All’alba di oggi i jet dell’aviazione israeliana sono piombati su Gaza. “I caccia delle Forze di difesa israeliane - si legge in una nota ufficiale - stanno colpendo obiettivi dei terroristi di Hamas nella striscia di Gaza”. E' ricominciata così, dopo otto giorni, la guerra, mentre nelle mani dei gruppi fondamentalisti ci sarebbero ancora più di 100 ostaggi israeliani. Subito sono scattate le sirene d’allarme in tutto il Sud di Israele, annunciando la fine della tregua mentre razzi di Hamas sono stati lanciati dalla Striscia. Nel Sud di Gaza si erano spostati circa un milione di sfollati, mentre le vittime civili secondo Hamas sarebbero state nella prima fase degli scontri oltre 15mila. Cifre da confermare ma secondo diverse fonti internazionali non lontane dal vero. Ieri notte lasciando Tel Aviv il segretario di Stato Usa Blinken aveva chiesto a Israele di “rispettare il diritto internazionale” e “risparmiare i civili”. Parole che di fatto prendevano atto dell’imminente ripresa delle ostilità.

Il giovedì di sangue, del resto, preludeva a un venerdì senza tregua. E infatti, nel giro di poche ore dalla ripresa dei bombardamenti ci sarebbero già 109 vittime, e centinaia di feriti, a causa dei raid israeliani nella Striscia, secondo il ministero della Sanità guidato da Hamas.

Al settimo giorno di cessate il fuoco anche il segretario di Stato Usa Blinken è sembrato arrendersi: «Garantire la sicurezza dei civili palestinesi una volta che la guerra sarà ripresa», ha detto il capo della diplomazia Usa, rassegnato all’imminente ritorno alle armi, quando due attacchi contro civili israeliani sono avvenuti a Gerusalemme e nella Valle del Giordano. «È un altro esempio della minaccia che rappresenta Hamas», ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby: «Vogliamo che la tregua si allunghi all’ottavo, nono giorno ma – ha aggiunto spegnendo ogni speranza – non è il momento per un cessate il fuoco permanente».

Il luogo dell'attentato a Gerusalemme

Il luogo dell'attentato a Gerusalemme - Ansa

Per il governo israeliano l’attentato di due estremisti di Hamas a Gerusalemme è stato una violazione del cessate il fuoco. Per i fondamentalisti palestinesi la tregua è stata interrotta da Israele con le quotidiane retate e le uccisioni in Cisgiordania. Lo scambio di accuse prelude al peggio. «Abbiamo giurato, io stesso ho giurato, di eliminare Hamas. Niente ci fermerà», aveva ribadito Benjamin Netanyahu al termine del colloquio con il segretario di Stato americano. «Il nostro incontro – ha ribadito – è avvenuto poche ore dopo che i killer di Hamas avevano assassinato israeliani qui, a Gerusalemme». Perciò «noi continueremo questa guerra – ha detto ancora il premier – fino a quando raggiungeremo i nostri scopi».

Le parti in conflitto avevano concordato di estendere il cessate il fuoco per un settimo giorno, mentre i mediatori hanno portato avanti i colloqui per estendere la tregua. Ma ieri l’ala armata di Hamas ha rivendicato di aver commesso la sparatoria mortale a Gerusalemme, che Israele ha definito «una vera e propria guerra». Poco dopo le 7 del mattino, nell’affollata fermata dei bus del quartiere ortodosso all’uscita della città, due uomini sono saltati fuori da un auto sparando all’impazzata ferendo una decina di persone, tre delle quali sono morte poco dopo. L’uomo ucciso nell’attacco era il rabbino Elimelech Wasserman, che prestava servizio come giudice presso il tribunale rabbinico di Ashdod. Una delle due donne colpite a morte era Chana Ifergan, di Beit Shemesh. L’altra si chiamava Livia Dickman, residente a Har Nof. I due terroristi abitavano a Gerusalemme est e hanno agito con un fucile M16 e una pistola. Quando hanno tentato di tornare a bordo dell’auto per fuggire due civili armati sono intervenuti freddandoli prima che chiudessero le portiere. Uno degli assalitori aveva alle spalle dieci anni di carcere per reati di terrorismo. Le autorità hanno annunciato che le loro abitazioni e quelle delle loro famiglie verranno sigillate e demolite. Un nuovo attacco è avvenuto in Cisgiordania dove un minorenne palestinese a bordo di un’auto ha travolto un posto di blocco israeliano nella zona di Beqaot. Il ragazzo è stato ucciso poco dopo, mentre i feriti versano in condizioni serie. Sempre in mattinata un altro episodio aveva suscitato allarme. A Lod, una città tra Gerusalemme e Tel Aviv, una giovane beduina incinta è stata pugnalata ripetutamente e uccisa da un uomo che poi si è scoperto essere il fratello, spalleggiato dal loro padre, nell’ambito di un conflitto familiare.

Dall’inizio della guerra sono 227 i palestinesi uccisi nei Territori occupati. A rimandare forse la ripartenza della guerra potrebbe essere l’arrivo del procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan. Si recherà in Israele su invito dei sopravvissuti e delle vittime degli attacchi dello scorso 7 ottobre da parte di Hamas. Khan visiterà anche Ramallah,in Cisgiordania, per incontrare i vertici dell’Autorità nazionale palestinese. Gerusalemme, al contrario della Palestina, non aderisce alla corte internazionale. Tuttavia i crimini commessi dai palestinesi fuori dal proprio territorio e quelli commessi da altri Paesi all’interno dei confini riconosciuti della Palestina sono soggetti alle indagini della corte che ha fatto trapelare l’intenzione di verificare se oltre ai crimini di Hamas, siano stati commessi abusi dalle forze israeliane a Gaza. Mentre a Gerusalemme le forze dell’ordine già vengono schierate in piena notte per impedire questa mattina l’accesso di giovani e adulti palestinesi alla Spianata della Moschee dove da sette venerdì la preghiera è consentita solo ai musulmani anziani.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: