mercoledì 8 agosto 2018
L'oppositore del presidente uscente, Emmerson Mnangagwa, è stato arrestato mentre cercava di fuggire in Zambia. Gli incidenti seguiti alle elezioni della scorsa settimana hanno provocato sei morti.
Arrestato leader dell'opposizione Tendai Biti
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Il leader dell'opposizione dello Zimbabwe, Tendai Biti, è stato arrestato mentre cercava di fuggire nel vicino Zambia per chiedere asilo. Lo ha riferito il suo avvocato Nqobizitha Mlilo. Biti è accusato di incitamento alla violenza dopo le controverse elezioni della scorsa settimana che hanno visto vincitore il presidente uscente, Emmerson Mnangagwa, braccio destro dello storico leader dello Zanu-Pf Robert Mugabe. L’opposizione, però, guidata da Biti e da Nelson Chamisa, a capo del Movimento democratico per il cambiamento (Mdc) ha contestato subito il risultato che ha definito "falso e non verificato". L’arresto è avvenuto dopo che Biti si è presentato ai funzionari dell’immigrazione dello Zambia a Chirundu, a nord della capitale dello Zimbabwe Harare.

Mnangagwa usa il pugno di ferro contro gli oppositori

Mnangagwa, soprannominato “il coccodrillo”, nomignolo che gli fu dato durante la guerra di liberazione nazionale con la quale, nel 1980, lo Zimbabwe ottenne l’indipendenza dalla Rhodesia, ha vinto, mercoledì scorso, con lo strettissimo margine del 50,8%. Ha preso, così, il posto di Robert Mugabe, costretto alle dimissioni dopo 37 anni al potere e dopo una specie di colpo di stato non violento compiuto dall’esercito. Secondo l’opposizione la commissione elettorale avrebbe diffuso risultati falsi. Mercoledì scorso, dopo l'annuncio dell'assegnazione di due terzi dei seggi del Parlamento al partito di governo dello Zanu, migliaia di oppositori erano scesi in piazza ad Harare contro la decisione. La polizia e l'esercito hanno usato il pugno di ferro e almeno sei manifestanti sono stati uccisi. Mnangagwa ha parlato dell’inizio di una «nuova e fiorente democrazia» ma nonostante le promesse e le speranze di cambiamento, il presidente neoeletto sembra tutto fuorché un politico di rottura con il passato repressivo dello Zimbabwe. Per decenni è stato uno dei più vicini collaboratori di Mugabe ed è stato accusato anche lui, come l’ex presidente, di violazioni sistematiche dei diritti umani e di corruzione. I problemi tra i due sono emersi solo di recente, e solo quando Mugabe aveva cominciato a sostenere la candidatura di sua moglie Grace come sua erede, di fatto liquidando le ambizioni politiche di Mnangagwa.

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