martedì 17 ottobre 2023
Un anno di carcere al legale che ha assistito la famiglia della giovane morta in cella. Saleh Nikbakht aveva difeso anche il regista Panahi. La sua colpa: aver parlato con i media occidentali
Le proteste in Germania per la morte di Mahsa Amini

Le proteste in Germania per la morte di Mahsa Amini - Ansa

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La giustizia iraniana ha condannato l'avvocato di Mahsa Amini, la giovane donna la cui morte in carcere il 16 settembre 2022, dopo l'arresto per aver indossato il velo islamico in modo "inappropriato", scatenò un vasto movimento di protesta nel 2022, a un anno di prigione per "propaganda" contro lo Stato. Lo hanno riferito oggi i media locali. "Il mio cliente Saleh Nikbakht è stato purtroppo condannato al massimo della pena, un anno di prigione, per attività di propaganda contro il sistema", ha riferito il suo avvocato, Me Ali Rezaï, citato dal quotidiano Ham Mihan sul suo sito. Alla fine di agosto, Rezaï ha annunciato l'apertura a Teheran del processo contro il suo cliente "per aver parlato con i media stranieri e locali del caso Mahsa Amini". Me Nikbakht ha segnalato alla fine di settembre 2022 che la famiglia Amini aveva presentato una denuncia contro gli agenti di polizia che avevano arrestato la giovane.
riginario della provincia del Kurdistan, nell'ovest del Paese, l'avvocato ha rappresentato molte personalità iraniane nel corso della sua lunga carriera, come il regista Jafar Panahi, rilasciato su cauzione a febbraio dopo sette mesi di prigione. "È sorprendente imporre la pena massima a Nikbakht, che ha 73 anni", si è rammaricata oggi la sua difesa, speranzosa che la sentenza venisse "annullata durante le successive tappe legali".
Centinaia di persone, tra cui membri delle forze di sicurezza, sono state uccise durante le proteste di fine 2022.
Sono stati arrestati anche migliaia di manifestanti, accusati dalle autorità di aver partecipato a "rivolte" istigate dai paesi occidentali.

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