lunedì 22 maggio 2023
Prosegue la strategia per migliorare l'immagine del Paese, dove fino a pochi anni fa le donne non potevano nemmeno guidare l'auto
Rayyanah Barnawi, ricercatrice di cellule staminali del cancro, è la prima donna saudita nello spazio: un volo privato l'ha portata a bordo della Stazione spaziale internazionale

Rayyanah Barnawi, ricercatrice di cellule staminali del cancro, è la prima donna saudita nello spazio: un volo privato l'ha portata a bordo della Stazione spaziale internazionale - Reuters

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E' partita verso la Iss, la Stazione spaziale internazionale, la seconda missione privata di sempre. A bordo, un uomo e una donna sauditi, i primi cittadini del loro Paese a viaggiare verso l'avamposto orbitante.

Il razzo SpaceX Falcon 9 è partito dal Kennedy Space Center, sulla costa orientale della Florida, per una missione organizzata dalla società Axiom Space. I sauditi Rayyanah Barnawi, ricercatrice di cellule staminali del cancro, e Ali Al-Qarni, ex pilota di caccia della Royal Saudi Air Force, sono accompagnati da altri due membri dell'equipaggio: l'ex astronauta della Nasa Peggy Whitson, prima donna comandante della Stazione che detiene il record degli Stati Uniti per 665 giorni nello spazio, e l'imprenditore americano ed ex pilota John Shoffner.

I quattro "turisti spaziali" trascorreranno poco più di una settimana sulla Iss prima di tornare a casa con un ammaraggio al largo della costa della Florida. Durante il loro soggiorno dovrebbero condurre circa 20 esperimenti, tra cui lo studio del comportamento delle cellule staminali a gravità zero. Si uniranno ai sette astronauti a bordo: tre russi, tre americani e l'astronauta emiratino Sultan al-Neyadi, che il mese scorso è diventato il primo cittadino di un Paese arabo ad andare nello spazio.

L'equipaggio del volo privato: la saudita Barnawi; l'imprenditore americano John Shoffner, ex pilota; l'ex astronauta della Nasa e prima donna comandante della stazione che detiene il record degli Stati Uniti per 665 giorni nello spazio Peggy Whitson;  l'ex pilota di caccia della Royal Saudi Air Force Ali Al-Qarni

L'equipaggio del volo privato: la saudita Barnawi; l'imprenditore americano John Shoffner, ex pilota; l'ex astronauta della Nasa e prima donna comandante della stazione che detiene il record degli Stati Uniti per 665 giorni nello spazio Peggy Whitson; l'ex pilota di caccia della Royal Saudi Air Force Ali Al-Qarni - Reuters

''Ciao dallo spazio! E' incredibile vedere la Terra da questa capsula", ha detto Barnawi in orbita. Al-Qarni ha aggiunto: "Mentre guardo fuori nello spazio, non posso fare a meno di pensare che questo sia solo l'inizio di un grande viaggio per tutti noi".

Questo è il secondo volo privato verso la Stazione spaziale internazionale organizzato dalla Axiom Space di Houston, che è responsabile dell'addestramento, del noleggio dei mezzi di trasporto e del buon andamento del soggiorno. Il primo è stato effettuato l'anno scorso da tre uomini d'affari, tra cui il pilota di caccia israeliano Eytan Stibbe, con un altro astronauta della Nasa in pensione. Per Axiom Space, queste missioni sono un primo passo verso un obiettivo ambizioso: la costruzione di una propria stazione spaziale, il cui primo modulo dovrebbe essere lanciato nel 2025. La stazione sarebbe inizialmente collegata alla Iss prima di separarsi e orbitare in modo indipendente.

La Nasa prevede di mandare in pensione la Iss intorno al 2030 e di inviare i propri astronauti su stazioni private, che ospiteranno anche i propri clienti. La Russia ha recentemente accettato di estendere l'uso della Iss fino al 2028, dopo aver minacciato di ritirarsi prima, l'anno scorso, a causa del deterioramento dei legami tra il Cremlino e l'Occidente per l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca. Gli altri partner internazionali - Giappone, Canada e Agenzia spaziale europea - si sono impegnati, come gli Stati Uniti, a continuare le operazioni fino al 2030.

Il viaggio nello spazio di una donna rientra nella strategia dell'Arabia Saudita per migliorare la propria immagine internazionale, visto che fino a pochi anni fa nel regno ultraconservatore le donne non potevano nemmeno guidare.

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