venerdì 5 maggio 2017
La riforma, voluta da re Salman, consentirà di accedere agli uffici pubblici senza l’autorizzazione del padre, del marito o di altri membri maschi della famiglia
La Fiera del libro a Riad: l'accesso alla cultura resta limitatissimo per le donne saudite (Reuters)

La Fiera del libro a Riad: l'accesso alla cultura resta limitatissimo per le donne saudite (Reuters)

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In Arabia Saudita, su ordine di re Salman, le donne potranno recarsi negli istituti governativi o presentarsi alla polizia senza l’autorizzazione del padre, del marito o di altri membri maschi della famiglia, cioè il tutore («mahram» in arabo). Una decisione, all'apparenza elementare, ma che costituisce invece un altro passo verso l’emancipazione femminile, in un Paese dove vige una rigida separazione tra i sessi, con le donne che non possono guidare e hanno il diritto al voto (e a essere elette) soltanto dal dicembre 2015. Il sovrano, riferisce la tv Al Arabiya, ha chiesto alle organizzazioni governative, sparse nel regno, di adeguarsi alla nuova direttiva entro tre mesi, identificando tutti i servizi in cui, finora, era obbligatoria l’autorizzazione e la presenza del mahram.

Per aiutare i cittadini e le cittadine saranno aggiornati anche i siti internet delle istituzioni pubbliche interessate. Tra queste la polizia, dove adesso le donne potranno andare da sole, senza eventuali pressioni da parte dei membri maschili della famiglia nei casi di denunce di abusi e violenze.

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