sabato 9 gennaio 2010
Imboscata nell’enclave di Cabinda: autista morto e feriti almeno 4 giocatori Adebayor e i compagni chiedono di fermare il torneo. Ma la federazione dice «no». I miliziani del Fronte della liberazione di Cabinda hanno rivendicato l’agguato alla squadra. Per il governo angolano è «un atto di terrorismo»
COMMENTA E CONDIVIDI
Una gravissima imboscata di sangue macchia l’avvio della Coppa d’Africa di calcio e, di riflesso, pone un’ombra anche sui Mondiali che il continente nero ospiterà per la prima volta nella sua storia la prossima estate. È stato l’autobus della nazionale di calcio del Togo ad essere attaccato al confine tra Congo e Angola. Mitra spianati e una pioggia di pallottole al posto delle consuete bandiere e dei tifosi festanti. L’unica vittima dell’agguato è l’autista, ma sono almeno nove i feriti tra calciatori (quattro) e membri dello staff tecnico. Tra i feriti, in particolare, ci sarebbero l’allenatore della squadra e il suo vice, e poi un medico, il preparatore dei portieri e un addetto dell’ufficio stampa. La nazionale di calcio del Togo stava raggiungendo l’Angola, dove oggi inizia la Coppa d’Africa: l’assalto è avvenuto nella regione di Cabinda, un’enclave angolana in territorio congolese dove agiscono i ribelli del Fronte della liberazione di Cabinda (Flec), che hanno rivendicato l’agguato. L’enclave sorge tra la Repubblica democratica del Congo ed il Congo Brazzaville, ed è lacerata da un conflitto separatista dopo l’indipendenza dell’Angola nel 1975.Tra i giocatori feriti ci sono il portiere Kodjovi Obilale (che gioca in Francia) e il difensore Serge Akakpo, raggiunto da un proiettile alla schiena. Illeso invece l’attaccante del Manchester City Adebayor. Dopo l’agguato il pullman, scortato dall’esercito, si è diretto verso il più vicino ospedale. «Abbiamo dovuto attraversare la frontiera (tra il Congo e l’enclave di Cabinda, dove il Togo deve disputare le partite valide per il Gruppo B) dopo avere completato le formalità. Vi è stata un’intensa mitragliata e tutti noi ci siamo buttati sotto i sedili. La polizia ha risposto al fuoco», ha testimoniato un giocatore, Johnson C., precisando che il pullman era scortato dagli agenti. «È stata come una guerra. Sono sotto choc. In questo momento non abbiamo molta voglia di giocare la Coppa d’Africa. Pensiamo ai nostri compagni feriti», ha aggiunto il calciatore.L’esordio del Togo in Coppa d’Africa è previsto contro il Ghana lunedì proprio a Cabinda. L’assalto al bus della nazionale di calcio è «un atto di terrorismo» per il governo dell’Angola, Paese organizzatore dell’evento calcistico. Da parte sua il Togo, dopo l’agguato, ha chiesto la sospensione della Coppa d’Africa. Ma la sospensione non ci sarà: lo ha già fatto sapere la Confederazione africana.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: