venerdì 14 marzo 2014
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Torna a scorrere il sangue in Ucraina. Ieri giovedì sera a Donetsk, nella centralissima piazza Lenin, un gruppo di circa duemila filorussi si è scontrato con un migliaio di sostenitori dell'unità del Paese, e - stando alle stime ufficiali - almeno una persona è morta e 28 sono rimaste ferite. Secondo i media locali, però, le vittime sarebbero due o addirittura tre e i feriti almeno una cinquantina.  La vittima accertata - secondo il dipartimento della Salute di Donetsk - era un sostenitore del partito nazionalista Svoboda e quindi del nuovo governo di Kiev: si tratta di Dmitro Cerniavski, di appena 22 anni, "morto per una coltellatadurante il trasporto in ospedale". La tensione in Ucraina sembra gradualmente spostarsi nelle russofone regioni orientali, dove da alcune settimane si affrontano i sostenitori del nuovo governo ucraino e chi invece vorrebbe l'annessione alla Russia. Nonostante la vittima accertata non sia un filorusso, Mosca accusa "i gruppi radicali di destra" di aver aggredito "i manifestanti pacifici scesi in piazza" contro i nuovi poteri di Kiev e si riserva il diritto di proteggere i propri connazionali. Sul fatto che i filorussi fossero "pacifici" sorge però più di un dubbio: secondo Interfax, granate assordanti e petardi sono stati lanciati tra la folla e la polizia ha cercato di far allontanare i sostenitori del governo in carica su un proprio pullmino, ma senza successo, perché i filorussi hanno lanciato petardi contro il mezzo e ne hanno mandato in frantumi i finestrini. Secondo il ministero dell'Interno di Kiev quattro persone sono state arrestate per aver fatto scoppiare le violenze, e sono stati individuati 300 partecipanti agli scontri.
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