mercoledì 31 gennaio 2018
Secondo l'Unicef, circa tre giovani su dieci fra i 15 e i 24 anni, che vivono in Paesi colpiti da conflitti o disastri, sono analfabeti: un numero pari a 59 milioni e triplo rispetto al tasso globale
L'Onu: nelle zone di guerra un ragazzo su tre è analfabeta
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Circa tre giovani su 10 fra i 15 e i 24 anni che vivono in Paesi colpiti da conflitti o disastri sono analfabeti, un numero pari a 59 milioni e triplicato rispetto al tasso globale. È l'allarme lanciato dall'Unicef, spiegando che in Niger, nel Ciad, in Sud Sudan, nella Repubblica Centrafricana - tutti Paesi con una lunga storia di instabilità e alti livelli di povertà - si registrano i tassi di analfabetismo più alti fra i giovani, con, rispettivamente, il 76%, 69%, 68% e 64% dei giovani fra 15 e 24 anni incapaci di leggere o scrivere. "Questi numeri ci ricordano il drammatico impatto che le crisi hanno sull'istruzione dei bambini, sul loro futuro e sulla stabilità e la crescita delle loro economie e società", ha dichiarato il Direttore Generale dell'Unicef, Henrietta H. Fore. "Un bambino senza istruzione che diventa un giovane non alfabetizzato, in un paese distrutto a causa di conflitti o disastri, potrebbe rimanere escluso da molte possibilità", aggiunge.

In generale, l'Unicef stima che, nei prossimi quattro anni, spenderà approssimativamente 1 miliardo di dollari ogni anno in programmi per l'istruzione. Soltanto ieri, l'agenzia Onu per i bambini ha lanciato un appello umanitario di 900 milioni di dollari per l'istruzione in Paesi colpiti da conflitti e disastri naturali. L'Unicef lavora in Paesi in tutto il mondo per portare i bambini a scuola e verso percorsi di apprendimento, anche fornendo opportunità di apprendimento non formale e rapido, formando gli insegnanti, riabilitando le scuole e distribuendo materiale e articoli scolastici.

Questa nuova analisi - calcolata utilizzando i tassi di alfabetizzazione dell'Unesco in 27 Paesi in emergenza- inclusa nell'Humanitarian Action for Children, l'appello dell'Unicef per l'intervento umanitario del 2018 - viene lanciata in vista della conferenza di rifinanziamento della Global Partnership for Education, che si terrà questa settimana a Dakar, in Senegal. L'analisi evidenzia inoltre che le ragazze e le giovani donne sono quelle con uno svantaggio maggiore nella lettura e nella scrittura: il 33% di loro in Paesi in situazioni di emergenza non riesce ad apprendere neppure le basi, rispetto al 24% dei ragazzi. Ma, nonostante questo importante ruolo per ridurre le disuguaglianze, l'istruzione rimane fortemente sottofinanziata. Attualmente, solo il 3,6% dei finanziamenti umanitari va all'istruzione dei bambini che vivono in emergenza, rendendolo uno dei settori meno finanziati degli appelli umanitari.

L'Unicef invita i governi e altri partner ad agire per contrastare la crisi dell'istruzione che colpisce i bambini e i giovani in situazioni di emergenza: - fornendo ai bambini accesso a programmi di apprendimento di qualità per la prima infanzia per supportare il loro sviluppo e per prepararli a continuare ad apprendere durante la loro infanzia;

- offrendo ai giovani non alfabetizzati l'opportunità di imparare a leggere e a scrivere e approfondire la loro istruzione attraverso alternative appositamente progettate e programmi di apprendimento rapido;
- aumentando gli investimenti nel settore dell'istruzione, in particolare per i giovani e i bambini più svantaggiati.

"L'istruzione può salvare o distruggere il futuro di un bambino", ha dichiarato la Fore. "Per tutti i bambini - conclude - la chiave per usufruire pienamente dei benefici dell'apprendimento è avere un'istruzione della migliore qualità possibile, il più presto possibile". In Africa centrale e orientale, dove si trovano i paesi in stato di emergenza con il tasso più alto di analfabetismo fra i giovani, al 39%, e dove verrà ospitata la terza conferenza per il rifinanziamento, l'Unicef lavora con diversi partner per aiutare i bambini ad apprendere nonostante conflitti e insicurezza. Una partnership con i governi del Camerun e del Niger, per esempio, sta aiutando a diffondere un programma radiofonico innovativo per l'istruzione, che offre una piattaforma di apprendimento alternativa per i bambini e i giovani in paesi colpiti da crisi. Sono trasmessi via radio oltre 144 episodi per l'alfabetizzazione e le abilità di calcolo in francese, fula, hausa e kaori. Il programma sarà presto introdotto anche in Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Guinea e Guinea Bissau.

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