mercoledì 7 aprile 2010
Il Paese è in ginocchio intanto la pioggia non si ferma. Pericolo frane e si teme per i tanti dispersi. Il presidente Lula chiede di non lasciare le abitazioni.
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Continua a peggiorare il bilancio dell piogge torrenziali che stanno inondando lo stato di Rio de Janeiro. I morti sono 102. Lo hanno reso noto le autorità locali che hanno al momento chiuso tutte le scuole e sollecitato tutta la popolazione a non muoversi da casa. Sono praticamente paralizzate anche le attività commerciali di tutte le zone colpite. La metà delle vittime si è registrata nelle città di Niteroi e Sao Gonzalo, vicine a Rio de Janeiro, dove sono stati accertati 46 morti. A Rio le vittime sono 33, secondo quanto riferito dai pompieri. «Probabilmente la cifra sarà ancora più alta», ha riferito la Protezione civile. Durante le operazioni di soccorso sono rimasti feriti otto pompieri. Messaggi televisivi delle autorità hanno anche raccomandato ai cittadini di evitare le colline. La gente intanto si è rifugiata sui tetti delle case per evitare il fiume di acqua che ormai scorre nelle strade della città brasiliana.L'area interessata dall'alluvione, ha detto il sindaco di Rio, Sergio Cabral, "è molto estesa". "Chiediamo alle persone - ha detto - di mettersi in salvo in posti sicuri e, dove è possibile, di restare a casa". In un'intervista a un'emittente radiofonica il presidente brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva, ha addirittura invocato la clemenza di Dio per porre fine alle piogge che da 14 giorni stanno cadendoincessantemente sul Paese.
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