venerdì 9 aprile 2010
Nel mirino le nazionali di Usa, Inghilterra, Italia, Francia e Germania; la minaccia è contenuta in un comunicato dell'Aqmi, il braccio armato di al Qaeda in Nord Africa. Il Viminale: seguiamo la vicenda, ma niente allarmismi. E il ministero della Sicurezza del Sudafrica: non permetteremo un attentato. Il ministro degli Esteri Frattini: il mondo non tollererebbe una nuova Monaco.
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Al Qaeda minaccia di colpire i Mondiali di calcio in Sudafrica e in particolare le nazionali di Usa, Gran Bretagna, Italia, Francia e Germania perché parte «della campagna sionista-crociata contro l'islam». Lo riferisce la Cbs online, citando un comunicato dell'Aqmi, il braccio armato di al Qaeda in Nord Africa, del network del terrore pubblicato su un sito integralista.«Come potrebbe essere sorprendente la partita tra Stati Uniti e Gran Bretagna trasmessa in diretta e in uno stadio stracolmo di spettatori quando il boato di una esplosione si propagherà attraverso gli spalti, l'intero impianto sarà sotto sopra e i morti si conteranno a decine e centinaia, ad Allah piacendo», si legge nel testo dell'Aqmi, pubblicato su un sito della Jihad Mushtaqun Lel Jannah (Longing to Paradise) e riportato sulla rubrica dei blog della Cbs online.La partita tra Inghilterra e Usa è prevista per il 12 giugno allo stadio di Rustenburg. Non esiste nessuna nazionale di calcio della Gran Bretagna, come erroneamente affermato dal gruppo terroristico. Ai Mondiali 2010 la squadra di Capello è l'unica qualificata: Scozia, Galles e Irlanda del Nord sono state eliminate. Il comunicato evidenzia poi alcune recenti azioni del gruppo terroristico, come l'attacco suicida di dicembre in Afghanistan che provocò la morte di sette agenti della Cia e il tentato attentato di Natale su un volo Amsterdam-Detroit, compiuto dal nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab. Nel comunicato si citano anche le nazionali di Germania, Francia e Italia tra i possibili obiettivi: «Tutti questi Paesi – scrive il comunicato – sono parte della campagna dei crociati sionisti contro l'islam».Frattini. «Il mondo non tollererebbe una nuova Monaco, la pace che lo spirito olimpico ha affermato ed imposto, di nuovo violata ed insanguinata». Il ministro degli Esteri Franco Frattini commenta così su Facebook la minaccia di Al Qaeda. «Non lo tollererebbe l'Africa –ha proseguito – che cerca in questi Mondiali di calcio una conferma di una promessa di opportunità e di sviluppo. Non lo tollererebbero tutti coloro che nel mondo guardano allo sport come al campo della pace e della conciliazione e che si battono per la democrazia e le libertà».Maroni. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni sta seguendo «con grande attenzione» la vicenda della minacce. In mattinata Maroni ha sentito il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. Per ora al Viminale non ci sono allarmismi, anche se non si sottovaluta quanto accaduto; si stanno raccogliendo tutte le informazioni utili per verificare l'attendibilità delle minacce.La risposta del Sudafrica. «Il terrorismo è uno dei mali principali del mondo di oggi». Lo ha detto il ministro sudafricano per la Sicurezza, Nathi Mthethwa, in riferimento alle minacce della cellula terroristica. «I terroristi sono preparati per uccidere tanta gente innocente. Noi non lo permetteremo», ha aggiunto il ministro. Il governo del Sudafrica, messo in allarme da questa situazione, ha annunciato che le sue forze di sicurezza hanno già sventato un complotto di Al Qaeda per la realizzazione di un attentato durante la competizione. La polizia locale è comunque in allerta da tempo e svolge regolarmente esercitazioni, simulando attacchi chimici, biologici e radioattivi. Gli ospedali hanno piani per affrontare attentati che provochino un gran numero di vittime, e agenti dell'intelligence sudafricana sono in contatto con i colleghi di tutto il mondo. Il ministro sudafricano ha anche parlato di altri problemi interni che affliggono il Paese. Alcuni giorni fa, Eugene Terreblanche, leader bianco del partito di estrema destra Afrikaner Weerstands-Beweging, è stato assassinato da due persone di colore, fatto che ha riaperto le tensioni razziali. «È un episodio isolato. Il Mondiale sarà per tutti, bianchi e neri», ha aggiunto Mthetwa.
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