martedì 23 novembre 2010
La cristiana pachistana condannata a morte per blasfemia secondo quanto riferito dal sito internet The Christian Post e dall'agenzia di stampa kuwaitiana Kuna sarebbe stata liberata. Il governo pakistano però smentisce. L'agenzia Fides riferisce che, prima di essere consegnata alla polizia, la donna sarebbe stata stuprata dai suoi aguzzini. Lo avrebbe testimoniato la stessa Asia Bibi al governatore del Punjab, Salman Taseer.
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«Bibi non è stata liberata». Lo ha dichiarato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari smentendo le notizie secondo cui Asia Bibi, la cristiana condannata a morte per blasfemia, avrebbe ottenuto la grazia dal presidente pachistano Asif Ali Zardari.Ad annunciare la scarcerazione erano stati il sito internet The Christian Post e l'agenzia di stampa kuwaitiana Kuna.Asia Bibi è «innocente». Lo aveva scritto nero su bianco il ministro per le Minoranze pachistano,Shahbaz Bhatti, nel «rapporto dettagliato» che il presidente, Asif Ali Zardari, gli aveva chiesto per poter valutare la concessione della grazia alla cristiana condannata a morte per blasfemia.Intanto, prima di essere consegnata alla polizia, Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte in Pakistan per blasfemia, è stata stuprata dai suoi aguzzini. È quanto la donna avrebbe riferito al governatore del Punjab, Salman Taseer, secondo quanto riporta l'agenzia Fides. Il governatore ha visitato Asia in carcere due giorni fa. Dopo il colloquio, il governatore ha riferito che la donna «ha firmato un appello alla clemenza del presidente Ali Zardari» e ha detto che sosterrà tale istanza e che la «riporterà personalmente al Presidente». Asia ha dichiarato di essere innocente, ma gruppi estremisti islamici minacciano di volerla uccidere, se sarà liberata.LE INIZIATIVE A SOSTEGNO DELLA LIBERAZIONEIeri attivisti per i diritti umani della "All Pakistan Minorities Alliance" (APMA) hanno manifestato in strada a Lahore chiedendo il rilascio di Asia Bibi e l'abrogazione della legge sulla blasfemia. La protesta era guidata da Najmi Saleem, cristiana, coordinatrice femminile della APMA. «Speriamo in una grazia per Asia, ma la sua vita comunque sarà in pericolo perché i militanti cercheranno di ucciderla, se sarà liberata», ha dichiarato Najmi Saleem a Fides, ricordando la sorte dei fratelli Rashid Emmanuel e Sajid Masih Emmanuel, due cristiani accusati di blasfemia, uccisi a sangue freddo davanti al tribunale di Faisalabad, durante il processo, nel luglio di quest'anno.   LE PROTESTE DI ALCUNI LEADER ISLAMICIIn risposta alla manifestazione dell'APMA, i leader religiosi islamici dell'organizzazione Tahafuz Namoos-e-Risalat Mahaz (TNRM) hanno dichiarato che «resisteranno strenuamente a ogni tentativo del governo di abolire la legge» e hanno annunciato per mercoledì 24 novembre una protesta pubblica davanti al Palazzo del Governatore.
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