lunedì 30 novembre 2009
Nel mondo, solo un bambino sieropositivo su tre riceve le cure necessarie per contrastare l'Hiv. Un dramma che però nell'ultimo anno può vantare miglioramenti importanti: la copertura del trattamento terapeutico è aumentata del 40%. Lo rileva il quarto rapporto di aggiornamento Unicef-Unaids-Unfpa-Oms su 'Bambini ed Aids', diffuso oggi.
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Nel mondo, solo un bambino sieropositivo su tre riceve le cure necessarie per contrastare l'Hiv. Si tratta del 38% di coloro che ne avrebbero bisogno, complessivamente 750 mila. Un dramma che però nell'ultimo anno può vantare miglioramenti importanti visto che la copertura del trattamento terapeutico è aumentata del 40%. Lo rileva il quarto rapporto di aggiornamento Unicef-Unaids-Unfpa-Oms su 'Bambini ed Aids', diffuso oggi. Ci sono stati "risultati positivi", precisa il rapporto, ma molti bambini colpiti da Hiv-Aids non ricevono ancora aiuto. Diversi i miglioramenti. Il trattamento di prevenzione della trasmissione da madre a figlio è attualmente distribuito in Botswana al 95% delle persone che ne hanno bisogno, in Namibia al 91% e in Sud Africa al 73% - tutti i paesi con un'alta incidenza di Hiv. A livello globale, il 45% delle donne sieropositive in gravidanza riceve il trattamento per evitare la trasmissione dell'Hiv ai figli, segnando un incremento di quasi il 200% dal 2005.Ecco alcuni dati. Nel 2008, 19 paesi hanno raggiunto la soglia dell'80% nell'erogazione del test e della consulenza tra le donne in gravidanza che avevano bisogno dei servizi per prevenire la trasmissione dell'Hiv ai loro bambini; circa il 45% delle donne in gravidanza sieropositive nei paesi a basso e medio reddito ha ricevuto i farmaci antiretrovirali per prevenire la trasmissione dell'Hiv ai propri bambini (nel 2006 erano il 24% e nel 2007 il 35%); il 21% del numero stimato di donne in gravidanza nei paesi poveri ha effettuato il test per l'Hiv (15% nel 2007).In media, nel 2008, nei paesi a basso e medio reddito il 32% (20% nel 2007) dei bambini nati da madri sieropositive ha ricevuto la profilassi antiretrovirale per la prevenzione della trasmissione da madre a figlio dell'Hiv alla nascita. Altro progresso si è avuto anche per il trattamento a base di cotrimoxazolo che va somministrato entro due mesi dalla nascita nei bambini esposti al rischio: è aumentato dal 4% del 2007 all'8% del 2008. Fra gli adolescenti, è aumentato il livello di conoscenza sul virus; tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 24 anni è aumentata di 10 punti percentuali in 17 dei 45 paesi in cui sono state condotte le indagini. Nonostante questo incremento molti giovani continuano a contrarre l'Hiv. Nel 2007 circa il 45% dei nuovi contagi da Hiv riguardanti persone di età pari o superiori ai 15 anni sono stati registrati tra le persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Resta forte il legame tra povertà, salute materna e infantile e Hiv.
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