lunedì 2 novembre 2009
Dopo il ritiro dello sfidante Abdullah dal ballottaggio del 7 novembre, con la motivazione che le condizioni politiche attuali non garantirebbero un voto corretto, la Commissione elettorale decide di annullare tutto. Karzai eletto, ma si concretizza la possibilità dell'entrata di Abdullah nel governo, vista anche la visita del segretario generale delle Nazioni Unite, che ha chiesto colloqui sia con il presidente sia con l'ormai ex sfidante.
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Hamid Karzai è stato dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali afghane e dunque capo di Stato eletto. L'annuncio della Commissione elettorale è arrivato dopo che il rivale di Karzai, Abdullah Abdullah, aveva annunciato il ritiro dal ballottaggio fissato per il prossimo 7 novembre. "Dichiariamo Hamid Karzai, che ha conseguito la maggioranza dei voti nel primo turno, ed è l'unico candidato nel secondo turno, presidente eletto dell'Afghanistan", ha detto il presidente della Commissione elettorale indipendente, Azizullah Ludin.Il ballottaggio delle elezioni afghane, previsto per sabato prossimo, era stato annullato dopo la decisione di Abdullah Abdullah di ritirarsi ma per il presidente confermato, già in rapporti tesi con Washington, si apre un problema di legittimazione reale. Nel ritirarsi dalla corsa, Abdullah aveva annunciato che non avrebbe boicottato il voto e ieri il governo si era espresso per lo svolgimento del secondo turno. Nella decisione finale ha prevalso, forse, la preoccupazione per la stabilità del Paese dopo le minacce talebane a un approfondimento sulla necessità di chiudere nel modo in cui l'Onu aveva stabilito: "In modo legale e tempestivo". Nei giorni scorsi Abdullah aveva chiesto la sostituzione dei vertici della Commissione, accusata, a ragione, di aver lasciato correre su decine di migliaia di brogli che avevano falsificato la elezioni, tanto da spingere la fazione di Karzai a dichiararsi vincitrice senza la necessità di ricorrere al ballottaggio. A un ulteriore conteggio, monitorato dall'Onu, le schede falsificate erano risultate almeno centomila. Con la decisione di non boicottare il voto l'ex ministro degli Esteri, dato per sconfitto al secondo turno, si è forse lasciato uno spiraglio aperto per l'ingresso nel governo, ipotesi gradita alla coalizione occidentale impegnata in una difficile guerra. La visita di Ban Ki-moon. E che il ruolo di Abdullah sia cruciale lo conferma anche l'agenda di Ban Ki-Moon, arrivato oggi in visita a Kabul. Ban, nel paese asiatico per esprimere fisicamente la propria "solidarietà" dopo l'attentato della scorsa settimana in una foresteria dell'Onu, ha accolto positivamente la decisione della Commissione elettorale sul ballottaggio, si è congratulato con Karzai e ha annunciato che incontrerà sia lui sia il suo ex rivale.
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