lunedì 6 luglio 2009
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Sono 38 gli accordi firmati oggi tra Cina e Italia nell'ambito del vertice bilaterale tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il presidente cinese Hu Jintau, a cui si è affiancato il Forum Italia-Cina degli imprenditori, con 300 manager d'industria venuti dalla Cina e 500 italiani. Gli accordi riguardano sia le aziende che i governi e valgono una cifra complessiva pari a 2 miliardi di dollari, come ha riferito il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola.In particolare, la Fiat ha stipulato contratti per 650 milioni di dollari. Quello più corposo è la joint venture con Gac che vale 400 milioni di dollari. Gli altri accordi riguardano, tra l'altro, la fornitura di motori per pickup, suv e minivan, l'acquisto di automobili Ferrari e accessori, l'acquisto di automobili Maserati, l'esportazione in Cina di automobili con marchio Fiat.Molto positivi i commenti delle parti interessate. Per il premier Silvio Berlusconi l'obiettivo dell'Italia è «in tre anni arrivare tra i primi tre Paesi che hanno investimenti in Cina». Il presidente del Consiglio ha ricordato che l'Italia al momento è il quinto Paese europeo per investimenti in Cina e per questo, ha ripetuto, «vogliamo diventare uno dei primi tre». Da parte sua il presidente cinese Hu Jintao ha annunciato di «voler rinunciare a ogni forma di protezionismo». Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola,infine, ha ricordato: «La Cina è un mercato enorme che rappresenta il traino dell'economia mondiale. Basti pensare che nonostante la crisi ha una crescita del 7-8%».
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