giovedì 5 novembre 2020
120 misure ed emendamenti costituzionali passati al vaglio ai seggi in 32 Stati, su temi che hanno segnato la politica Usa degli anni recenti: diritti di voto, diseguaglianza razziale, educazione
Un taxista della California protesta contro la Proposition 22, che però è stata approvata nel referendum

Un taxista della California protesta contro la Proposition 22, che però è stata approvata nel referendum - Reuters

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Gli altri voti, quelli dei quesiti referendari. Ben 120 le misure e gli emendamenti costituzionali passati al vaglio ai seggi in 32 Stati, su temi che hanno segnato la politica Usa degli anni recenti come diritti di voto, diseguaglianza razziale, educazione.

In Louisiana, viene sancito che non ci sia diritto, riconosciuto dalla Costituzione statale, all’aborto: passo che potrebbe tornare in gioco se la Corte Suprema ribaltasse la storica sentenza Roe v. Wade che legalizzò l’aborto in tutta la nazione. In contrasto, in Colorado fallisce il tentativo di vietare le interruzioni di gravidanza dopo le 22 settimane del feto, a meno che la vita della donna non sia in pericolo.

Altri quattro Stati americani hanno legalizzato l’uso ricreativo della marijuana (Arizona, Montana, New Jersey e Sud Dakota), mentre l’Oregon è il primo a depenalizzare il possesso di piccole dosi di una serie di droghe pesanti, per facilitare la cura dei tossicodipendenti. In Oregon, dove la marijuana è legale dal 2015, circa il 60% degli elettori ha approvato la “Misura 110” che prevede l’abolizione dell’arresto per chi è in possesso di modiche quantità di cocaina, eroina, ossicodone e metanfetamine. È prevista invece una multa di 100 dollari e l’avvio di uno screening per la tossicodipendenza. La misura apre la possibilità ad accedere ai programmi di disintossicazione e recupero, senza rischiare il carcere.

Altro Stato, altro voto. La California ha approvato la “Proposizione 22”, formulata da Uber e da altre aziende per preservare il loro modello di piattaforme con autisti indipendenti. I californiani hanno partecipato a un referendum decisivo per la “gig economy” (economia basata sui compiti), seguito negli Stati Uniti e nel mondo. Con il 70% delle schede scrutinate, i sì sono arrivati al 58%. Uber e Lyft, il suo concorrente americano, si rifiutano di applicare la legge statale della California, entrata in vigore a gennaio, che impone loro di assumere le decine di migliaia di conducenti che impiegano, e quindi di concedere loro prestazioni sociali (assicurazione sanitaria e contro la disoccupazione, ferie pagate, straordinari).

La Florida ha votato a favore dell’aumento del salario minimo a 15 dollari l’ora. Un traguardo da centrare in sei anni e resosi necessario di fronte al carovita nello Stato. In Mississipi gli elettori hanno scelto di mandare in soffitta la bandiera con il contestato simbolo confederale adottata nel 1894, sostituendola con un’altra. Il nuovo simbolo, con una magnolia circondata da 20 stelle e i colori rosso, oro e blu, è stato approvato dal 68% degli elettori.

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