lunedì 30 ottobre 2023
I carri armati israeliani hanno raggiunto la periferia di Gaza City. I palestinesi allo stremo hanno preso d'assalto i centri di distribuzione umanitari delle Nazioni Unite
Uno degli assalti ai centri di distribuzione dell'Onu

Uno degli assalti ai centri di distribuzione dell'Onu - Ansa

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Violenti scontri di terra, all'interno della Striscia di Gaza, tra combattenti di Hamas e l'esercito israeliano, i cui carri armati hanno raggiunto la periferia di Gaza City. Nel 24esimo giorno del conflitto innescato dall'attacco sanguinario del movimento islamista palestinese in Israele la Striscia di Gaza è stata bombardata senza sosta e domenica lo Stato ebraico ha annunciato di aver aumentato il numero delle truppe e la portata delle sue operazioni all'interno del territorio, con l'obiettivo di "annientare" Hamas. Oltre 600 obiettivi sono stati colpiti nelle ultime 24 ore, ha annunciato l'esercito israeliano, tra cui depositi di armi, e decine di postazioni di lancio di missili anticarro. Poco prima, l'esercito israeliano aveva affermato di aver ucciso "decine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel e avevano tentato di attaccarli" durante la notte. Un edificio "con più di 20 terroristi di Hamas all'interno" è stato colpito dall'aviazione.
Durante la mattinata, testimoni hanno riferito di aver visto "decine" di carri armati israeliani entrare in un quartiere alla periferia di Gaza City, almeno un paio di chilometri all'interno del territorio palestinese. "Hanno tagliato la strada Salahedine (che collega il nord al sud del territorio) e sparano su qualsiasi veicolo che passa", ha detto uno di loro. Aumentano le richieste affinché gli aiuti possano affluire in questo territorio che era già soggetto al blocco israeliano dal 2007, data della presa del potere da parte di Hamas.
Trentatrè camion umanitari sono entrati a Gaza domenica, il più grande convoglio dai primi camion del 21 ottobre, ha riferito l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). In totale, da quella data sono passati 117 camion, secondo un rapporto pubblicato lunedì. Ma questi aiuti sono insufficienti, sottolinea Ocha, che teme "un ulteriore deterioramento della situazione umanitaria" e "disordini civili".
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha messo in guardia domenica dal collasso dell'"ordine pubblico" nella Striscia di Gaza, il giorno dopo il saccheggio dei magazzini e dei centri di distribuzione degli aiuti alimentari.
La preoccupazione umanitaria riguarda anche la situazione degli ospedali a Gaza. Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, i dintorni di una delle sue strutture sono stati bombardati più volte, mettendo in pericolo i pazienti e le migliaia di civili che sono andati a rifugiarsi. Israele accusa Hamas di utilizzare gli ospedali per nascondere armi o combattenti, cosa che Hamas nega. Intanto, secondo il ministero della Sanità di Hamas. Le vittime sono salite a 8.306 nella Striscia di Gaza, 3.457 sono "bambini".

Le accuse dell'Iran: passato ogni limite

L'Iran ha accusato Israele di avere "superato tutte le linee rosse" e "il diritto internazionale" negli attacchi contro Gaza.
"Sono passati 24 giorni dall'inizio dell'attacco brutale del regime sionista contro la Striscia di Gaza e in questi attacchi questo regime ha superato tutte le linee rosse e i regolamenti del diritto internazionale", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, citato da Irna. "Questo regime ha commesso crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio molte volte", ha aggiunto il funzionario della Repubblica islamica, chiedendo a tutti i governi del mondo di denunciare i "criminali sionisti" affinché vengano processati.

Gaza alla fame

Gaza alla fame ha preso d'assalto i centri di distribuzione umanitari dell'Onu e costretto i panettieri a farsi proteggere dalla polizia. Una situazione cha ha spinto le Nazioni Unite a lanciare l'allarme: «L'ordine pubblico a Gaza sta cominciando a crollare». Nel nord della Striscia l'esercito israeliano, con tank e truppe di terra, continua invece a martellare Hamas e gli scontri sono violenti: tra questi si è registrato il primo tra soldati e miliziani islamici sbucati all'improvviso da uno dei tanti tunnel vicino al valico di Erez.

«Migliaia di persone - ha annunciato l'Onu - sono entrate in diversi magazzini e centri di distribuzione dell'Unrwa nella Striscia di Gaza centrale e meridionale. È un segnale preoccupante che l'ordine pubblico stia iniziando a crollare dopo tre settimane di guerra e un rigido assedio a Gaza». Le immagini circolate per tutto il giorno hanno mostrato la gente uscire dai magazzini con sacchi di farina e altri prodotti. È dovuta intervenire la polizia di Hamas, che secondo fonti locali è riuscita dopo qualche ora a recuperare buona parte delle quantità saccheggiate.

Del resto va segnalato che dal valico di Rafah - tra l'Egitto e Gaza - finora sono stati appena 80 i camion di aiuti entrati nell'enclave palestinese. «Pochissimi camion, processi lenti, ispezioni rigorose, forniture che non soddisfano i requisiti dell'Onu e delle altre organizzazioni umanitarie, e soprattutto il divieto sull'ingresso di carburante sono la ricetta per il fallimento» ha denunciato il direttore degli affari dell'Unrwa a Gaza Thomas White. La situazione, ha sintetizzato lo stesso segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, sta «diventando sempre più disperata di ora in ora». Ma invece di un cessate il fuoco umanitario, è stato il nuovo affondo di Guterres, Israele ha intensificato le sue operazioni militari.

Per un allentamento della pressione sulla popolazione di Gaza sono intervenuti anche gli Usa che - secondo il Wall Street Journal - hanno esortato Israele a ripristinare le comunicazioni a Gaza. Un intervento a quanto sembra piuttosto deciso visto che da stamattina telefoni e internet - che Israele aveva isolato al momento del blitz nel nord della Striscia - hanno ripreso a funzionare. Il consigliere alla Sicurezza nazionale Jack Sullivan, pur ribadendo che Hamas usa i civili come scudi umani a Gaza, è stato poi piuttosto brusco nel sottolineare che Israele ha la responsabilità di proteggere i civili. Ma soprattutto ha bollato come "totalmente inaccettabile" l'aumento della violenza da parte dei coloni israeliani da quando è scoppiata la guerra a Gaza. Concetti che il presidente Usa Joe Biden ha ripetuto al premier Benyamin Netanyahu nella prima telefonata tra i due da quando l'esercito ha avviato il blitz, insistendo anche sulla necessità di aumentare il flusso dell'assistenza umanitaria in modo «immediato e significativo».

Israele invece ha fatto sapere di aver convocato l'ambasciatore russo Anatoly Viktorov per protestare contro la recente visita di una delegazione di Hamas a Mosca. Sul campo le truppe israeliane hanno incrementato le proprie forze e allargato in profondità la testa di ponte nell'enclave palestinese, pur restando ancora in un perimetro piuttosto contenuto. Ma il nord di Gaza non è l'unico punto di attrito: scontri intensi sono segnalati anche nella parte centrale della Striscia, presso il campo profughi el-Bureij. Anche in questo caso tuttavia si parla sempre di una zona ristretta a ridosso della barriera difensiva. I raid dell'aviazione ebraica hanno colpito anche Gaza City, fra l'altro la zona dell'ospedale al-Quds (Israele è tornato con forza a chiederne l'evacuazione) e l'Università islamica. «Le forze di occupazione israeliane continuano deliberatamente a lanciare razzi direttamente vicino all'ospedale Al-Quds per costringere il personale medico, gli sfollati e i pazienti ad evacuare l'ospedale. Ciò ha causato danni significativi ai reparti ospedalieri ed esposto residenti e pazienti al rischio di soffocamento» ha denunciato la Mezzaluna Rossa palestinese.

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