Neonata morta di freddo in una tenda a Khan Yunis

Tragedia in un campo profughi palestinese: una bimba è morta stanotte a causa del freddo estremo nel sud della Striscia di Gaza, dove viveva insieme alla sua famiglia sfollata
December 11, 2025
Neonata morta di freddo in una tenda a Khan Yunis
La piccola Rahaf Abu Jazar è morta di freddo a Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza / REUTERS/Ramadan Abed
Tragedia in un campo profughi palestinese: una neonata è morta stanotte a causa del freddo estremo a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dove viveva insieme alla sua famiglia sfollata in una tenda. «Pioveva, faceva molto freddo e avevo ben poco per tenerla al caldo. L'ho nutrita e l'ho messa a dormire. L'ho avvolta meglio che potevo, ma non è bastato», ha raccontato la madre ad al-Jazeera. «Continuava a piovere e il freddo peggiorava. Sono stata in preda al panico per tutta la notte, mentre il freddo continuava a farsi sentire. Poi, all'improvviso, ho trovato la mia bambina immobile, morta», ha aggiunto.
Oltre alle bombe la tempesta: oltre 800mila sfollati a Gaza guardano con terrore le nuvole nere che si addensano all'orizzonte e tra fulmini e tuoni si avvicinano alla martoriata Striscia, minacciata da una nuova alluvione che potrebbe spazzare via le fragili tende di fortuna che riparano gran parte della popolazione. La tempesta Byron, il picco è atteso a partire dalle prossime ore, promette forti venti e grandine in tutta la regione fino a venerdì sera. Tre giorni che potrebbero trasformare la Striscia in un inferno d'acqua stretto nella morsa del gelo: oltre al rischio immediato per gli sfollati c'è quello legato alle reti fognarie in gran parte distrutte, l'acqua delle inondazioni quindi con tutta probabilità si mescolerà a quelle reflue, aumentando significativamente la diffusione di malattie come la dissenteria e il colera. Le forti piogge potrebbero inondare con rifiuti di ogni genere, plastica, resti animali e detriti le aree in cui si sono rifugiati i palestinesi.
L'Onu stima che quasi 850.000 persone, attualmente riparate in 761 campi profughi, affrontino il rischio più elevato di inondazioni. A Gaza piove già da martedì e le organizzazioni umanitarie hanno lanciato un appello urgente a Israele perché consenta l'ingresso di aiuti e materiali utili a fronteggiare la nuova imminente emergenza che potrebbe trasformarsi in tragedia. 
  

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