Musk e Trump: cronaca di un divorzio annunciato

Il tycoon sancisce la fine della collaborazione con mister Tesla: quando gli ho detto di andarsene, ha dato di matto. La replica: bugiardo, che ne pensate se io fondassi un nuovo partito polit
June 4, 2025
Musk e Trump: cronaca di un divorzio annunciato
Reuters | L'ultima uscita pubblica di Elon Musk e Donald Trump insieme alla Casa Bianca, nei giorni scorsi
È tutto già finito, ma non è una sorpresa. Musk e Trump (o Trump e Musk se volete) si dicono addio. Con molto rancore. Nessuno a dir la verità credeva che l'intesa tra i due potesse durare, al netto di una fase finale della campagna elettorale condotta all'unisono e dei primi mesi di (presunta) luna di miele. Tra il tycoon rieletto alla casa Bianca e il più discusso dei miliardari di Wall Street, semmai, c'è stato solo un veloce matrimonio d'interesse. «Abbiamo avuto un ottimo rapporto, ma sono sorpreso, Elon mi ha molto deluso» ha detto il presidente americano ai giornalisti durante un'apparizione nello Studio Ovale accanto al cancelliere tedesco Friedrich Merz. Sentendosi dare in diretta su X dal suo ormai ex alleato dell'«ingrato», Musk ha prontamente reagito. «Senza di me non avrebbe vinto le elezioni», ha tuonato mentre il titolo Tesla crollava a Wall Street. E alla fine sgancia «la bomba più grande: Donald Trump è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici».
Interpellato da Politico, Trump ha cercato di sminuire la lite: «Non è un grosso problema - ha detto - le cose stanno andando benissimo, non sono mai andate meglio». In giornata, i due avrebbero dovuto avere un colloquio telefonico organizzato da funzionari della Casa bianca per stemperare la tensione, scrive Politico. Una circostanza poi smentita.
Di fatto, ormai è scontro aperto, dopo che per giorni i due hanno negato i dissidi dietro all'addio di Musk al suo ruolo nel governo. Il presidente Usa ha svelato di averlo cacciato. Ed Elon ha «dato di matto». Sarebbe stato il "Big Beautiful Bill", la legge di spesa del partito repubblicano in discussione a Capitol Hill, a far precipitare i rapporti. «Elon ne conosceva tutti i meccanismi dall'interno» ha detto Trump, facendosi dare in diretta su X del bugiardo: «È falso, non ne sapevo nulla» ha replicato Musk lamentando che «la legge é stata approvata nel cuore della notte, così velocemente che quasi nessuno l'aveva letta».
Che il rapporto tra i due si stesse incrinando era nell'aria da giorni. «Senza di me Trump avrebbe perso le elezioni, i Democratici controllerebbero la Camera e i Repubblicani sarebbero 51 a 49 al Senato» ha attaccato Musk, che ah poi aggiunto: «È ora di creare un nuovo partito politico in America che rappresenti effettivamente l'80% della popolazione di mezzo?». Il quesito, cui si può rispondere per 24 ore, ha subito creato grande dibattito, incassando in meno di un'ora quasi 300mila risposte, l'84% a favore. E lo scontro è continuato sui social. «Alla luce della dichiarazione del presidente sulla cancellazione dei miei contratti governativi, SpaceX inizierà immediatamente a dismettere la sua navicella spaziale Dragon», ha scritto Musk. Poco prima il presidente aveva scritto su Truth che «il modo più semplice per risparmiare sul nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari, è porre fine ai sussidi e ai contratti governativi di Elon Musk».
Musk, protagonista anche nel giorno del giuramento del tycoon, si era innamorato di Trump dopo l'acquisizione di Twitter: dopo averlo ribattezzato X, come 'il figlio preferito', aveva adottato posizioni sempre più favorevoli alla libertà d'espressione incontrollata, criticando la "censura liberal" e i Democratici, tutti temi cari a Trump. Lo scorso luglio, dopo l'attentato in Pennsylvania al candidato presidenziale repubblicano, Elon gli aveva dato l'endorsement e da allora aveva speso oltre 277 milioni di dollari per riportare il leader dei Maga alla Casa Bianca: ricambiato, dopo la vittoria, con un mandato illimitato per tagliare la spesa pubblica americana con il cosiddetto Department of Government Efficiency. Un rapporto che sembrava inossidabile ma, come molte storie, è durato poco.

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