La Russia perde la scommessa demografica: le nascite non decollano

Tutti gli sforzi messi in campo dall’amministrazione per incrementare la natalità non sono serviti a niente: il tasso di nascite della Russia è tra i più basso della sua storia moderna
November 4, 2025
La Russia perde la scommessa demografica: le nascite non decollano
Un gruppo di bambini e ragazzi con il presidente Putin nel giorno dell'Unità nazionale della Russia, al Cremlino EPA/GRIGORY SYSOEV / SPUTNIK / KREMLIN POOL MANDATORY CREDIT
Il presidente russo, Vladimir Putin, sta puntando tutto sulla guerra in Ucraina e sul risollevare le sorti della demografia nazionale. Se per il primo punto può mascherare successi inferiori alle aspettative, per quanto riguarda il secondo a parlare sono i numeri. E attestano che tutti gli sforzi messi in campo dall’amministrazione per incrementare la natalità non sono serviti a niente: il tasso di nascite della Russia è tra i più basso della sua storia moderna. Soprattutto quelli della Russia che ha in mente lo “zar”. L’agenzia statale Rosstat, l’Istat russo, ha reso noti i dati del 2024: il numero medio di figli che una donna può aspettarsi di avere nel corso della sua vita 1,41.
Si tratta di un valore di gran lunga inferiore a quello che garantirebbe il ricambio generazionale, fissato dai demografi a circa 2,1 bambini per donna. Questo significa che ogni nuova generazione di cittadini russi sarà più “rimpicciolita” di quella che l’ha preceduta. A questo va aggiunto che il Cremlino, per politiche nazionaliste e la conservazione del popolo russo che aderisce ai “valori tradizionali”, ha politiche molto stringenti sull’immigrazione, resa più elastica solo negli ultimi tempi a causa del reclutamento per la guerra in Ucraina.
Si tratta di una situazione destinata ad avere forti ricadute sul sistema pensionistico e sanitario, oltre che sul mondo del lavoro. Nel 2024, per esempio, il calo naturale della popolazione, calcolato sottraendo il numero dei decessi a quello delle nascite, è stato di oltre 590mila persone. Il numero totale di neonati è stato di 1,22 milioni di persone, contro l’1,27 milioni del 2023. Una contrazione del 3,4%, che porta la Russia vicino al suo minimo storico, registrato nel 1999, quando il numero di bambini venuti al mondo era sceso a 1,21 milioni. Ma quelli erano gli anni bui, quelli che Putin ha più volte detto di aver fatto dimenticare grazie a oltre 20 anni di strapotere. A fronte di una situazione molto complicata dal punto di vista economico, anche quando l’economia sembrava andare bene, la guerra in Ucraina ha avuto un impatto devastante sulla natalità nazionale. Per prima cosa, molti soldati che avrebbero l’età per diventare padri, sono stato mandati al fronte. E, anche quando lo hanno evitato o sono tornati, mettere al mondo dei figli non è facile per diversi motivi. Chi non è mai partito deve fare i conti con una situazione economica che, con buona pace delle finzioni della propaganda, è critica. La Russia sente il peso delle sanzioni e l’economia, riconvertita in economia di guerra, non aiuta, anche solo a livello di percezione, chi vorrebbe mettere su famiglia. C’è poi un altro aspetto da indagare. In Russia non si fanno figli, se si considera tutto l’immenso territorio nazionale.
Quando si guardano alcune regioni, ci si rende conto che il tasso è più che in attivo. Sebbene non basti a compensare il trend generale, danno un’idea della Russia di domani. E per il presidente Putin e i “valori tradizionali” non sono buone notizie. I tassi più elevati si registrano in Cecenia e Inguscezia, nel Caucaso del Nord, dovuti soprattutto alle famiglie numerose, a norme culturali più tradizionali e alla pratica dell’islam.
Marta Ottaviani
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