La Bielorussia libera 123 detenuti, anche un Premio Nobel per la pace
di Redazione
Lukashenko avrebbe graziato i condannati su richiesta del presidente degli Stati Uniti Trump, in cambio della revoca delle sanzioni contro l'industria bielorussa del potassio

La Bielorussia ha liberato 123 detenuti tra cui l'attivista anti-regime Maria Kolesnikova, in carcere dal 2020. Lo hanno reso noto i media di Stato. All'operazione hanno partecipato anche i servizi segreti ucraini, ha rivelato il presidente Volodymyr Zelensky. "Grazie al ruolo attivo degli Stati Uniti e alla collaborazione dei nostri servizi di intelligence, circa un centinaio di persone, tra cui cinque ucraini, stanno tornando in libertà", ha spiegato su Telegram. Kolesnikova era stata condannata a 11 anni di carcere nel 2021 a seguito delle proteste seguite alle elezioni presidenziali bielorusse del 2020. La donna ha già parlato con sua sorella, Tatyana Khomich, ha affermato Igor Kravtsov, rappresentante della squadra del leader dell'opposizione bielorussa Viktor Babariko. Secondo Kravtsov, Kolesnikova si trova già fuori dalla Bielorussia.
Anche il premio Nobel per la pace 2022 Ales Bialiatski è stato rilasciato. L'attivista per i diritti umani ha trascorso 4 anni e mezzo dietro le sbarre. Tra i 123 prigionieri graziati c'erano persone in carcere per spionaggio, terrorismo e attività estremiste, compresi cittadini di altri Paesi. L'elenco esatto dell'identità delle persone rilasciate non è ancora noto. Lukashenko ha graziato i condannati su richiesta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, riportano i media bielorussi, in cambio della revoca delle sanzioni contro l'industria bielorussa del potassio "e in relazione alla transizione verso una fase pratica del processo di revoca di altre sanzioni illegali" contro il Paese.
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