Le terre rare stanno diventando una bomba ecologica

Il Myanmar è l'epicentro di questa "aggressione", con un pullulare di miniere prive di regolamentazioni
November 27, 2025
L'estrazione delle terre rare minaccia gli equilibri ambientali
L'estrazione delle terre rare minaccia gli equilibri ambientali/ ANSA
Non è solo la “miccia” che potrebbe sovvertire equilibri geopolitici consolidati, disegnando le gerarchie del futuro. L’estrazione delle terre rare minaccia di devastare l’ecosistema del fiume Mekong, “cuore” del Sud-est asiatico: un biosistema che attraversa sei Paesi e alimenta 70 milioni di persone che vi dipendono per cibo, acqua, agricoltura e commercio. A puntare il dito contro un’industria mineraria senza regole è il think tank statunitense Stimson Center che ha mappato oltre 2.400 siti – molti dei quali miniere non regolamentate – che potrebbero rilasciare nell’ambiente, scrive la Cnn, “inquinanti pericolosi come cianuro, mercurio, arsenico e altri metalli pesanti direttamente nei fiumi della regione”. “Si sta registrando un impatto ambientale così forte, con conseguenze potenzialmente disastrose per il Mekong", ha spiegato all’emittente Usa Regan Kwan, analista presso lo Stimson Center. Perché l’estrazione delle terre rare è una “macchina” complessa che prevede l'iniezione di soluzioni acide, potenzialmente pericolose, e la successiva raccolta della soluzione drenata in vasche rivestite di plastica dove si depositano i materiali.
L’epicentro dell’aumento vertiginoso dell’estrazione delle terre rare è il Myanmar, un Paese la cui architettura istituzionale è sempre più fragile e che fa i conti con la presenza di un ingombrante vicino: la Cina. Non è un caso che Pechino controlli oltre il 90% della produzione mondiale di terre rare raffinate e molte delle miniere in Myanmar sono gestite da dirigenti e operatori tecnici cinesi. Come scrive il sito Yale Environment 360, con il deterioramento dello stato di diritto in seguito al colpo di Stato del 2021 in Myanmar, il saccheggio delle sue risorse naturali si è accelerato. “Mentre la geopolitica complica le catene di approvvigionamento e la domanda globale di terre rare è aumentata vertiginosamente, l'estrazione di questi materiali è in aumento in Myanmar, dove migliaia di lavoratori come Sian si stanno riversando nei siti minerari al confine orientale del paese con la Cina”. L'estrazione e la lavorazione delle terre rare stanno avendo un impatto sempre maggiore sui minatori, sulle comunità vicine e sull'ambiente. "Gli effetti tossici dell'estrazione di terre rare sono devastanti, con fiumi avvelenati, terreni contaminati, malattie e sfollamenti", ha affermato Jasnea Sarma, etnografa e geografa politica presso l'Università di Zurigo. Secondo una ricerca condotta dal Myanmar Resource Watch, le aziende che estraggono terre rare in fanno affidamento su un'ampia gamma di sostanze chimiche classificate come pericolose, tra cui acido solforico, nitrico e cloridrico, e che queste aziende violano sistematicamente le normative sull'importazione, il trasporto, lo stoccaggio, l'uso e lo smaltimento di tali sostanze.
I dati certificano questa escalation. Secondo ISP-Myanmar, il numero di siti minerari attivi nel Paese è passato da circa 130 nel 2020 a oltre 370 entro la fine del 2024. Tra il 2017 e il 2024, il Myanmar ha esportato oltre 290.000 tonnellate di terre rare in Cina, per un valore totale superiore a 4,2 miliardi di dollari, l'85% del quale generato dopo il colpo di stato. Il 2023 è stato particolarmente produttivo, con esportazioni per 1,4 miliardi di dollari. Il Myanmar è diventato il principale fornitore esterno di terre rare pesanti della Cina, rappresentando oltre il 60% del valore delle importazioni ogni anno negli ultimi anni.
“In Myanmar ci sono tre organizzazioni armate etniche, ognuna delle quali apre nuove miniere regolarmente, e non si coordinano tra loro. E la Cina continua a chiedere maggiore accesso a questi elementi pesanti, le terre rare.", affermano dallo Stimson Center. Non fermare questa proliferazione impazzita, sottolineano gli esperti, potrebbe portare a una catastrofe ecologica senza precedenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA