Putin-show tra guerra ed economia: «La tregua? Sì, in caso di voto a Kiev»

Nel tradizionale appuntamento di fine anno, durato ben quattro ore e mezza, il presidente russo ha risposto a 80 domande Strali contro Ue e Nato. Elogi, invece, per Trump: «Vuole la pace»
December 19, 2025
Vladimir Putin durante la conferenza stampa di fine anno
Vladimir Putin durante la conferenza stampa di fine anno
Rituale (va avanti, in vari formati, dal 2001). E fluviale (80 domande poste da giornalisti, anche stranieri, e da cittadini russi per una maratona lunga ben quattro ore e mezza). A quasi quattro anni dall’inizio del conflitto in Ucraina, l‘evento annuale “Risultati dell’anno” in diretta Tv non poteva che essere assorbito dal “dossier” guerra, pur accogliendo argomenti disparati, compreso un scivolamento nella vita privata dello zar («sì sono innamorato»).  Un Putin-show, infarcito di toni propagandistici, indirizzato sia alla platea russa che alle cancellerie straniere, ritmato da (pochissime) aperture e (molte) chiusure con il quale il presidente russo ha ribadito la linea politica e militare della Russia. Una linea “condensata” plasticamente nella gigantografia che campeggiava nello studio che ha ospitato la diretta. Un’enorme mappa della Russia, che includeva parti del sud-est dell'Ucraina e della Crimea, giganteggiando alle spalle dello stesso Putin. Un messaggio chiaro: l’annessione dei territori ucraini è ormai acquisita. E inalienabile. La base sulla quale Mosca non è disposta ad arretrare. Un messaggio “rassicurante” per i russi. “Inquietante” per Europa e Nato.

Tregua ed elezioni

È l’elemento nuovo “giocato” da Putin. La Russia è pronta a prendere in considerazione una tregua qualora Kiev andasse alle urne per rieleggere il presidente. «Siamo pronti a valutare modalità per garantire la sicurezza durante le elezioni in Ucraina. Come minimo, a fermare, ad astenerci da attacchi in profondità nel territorio il giorno delle elezioni», ha detto lo zar. Un “incoraggiamento” per liberarsi di Volodymyr Zelensky? Al leader ucraino Putin ha riservato un giudizio sprezzante, definendolo «un attore di talento». «L’iniziativa strategica in Ucraina è passata completamente» nelle mani dei militari russi dopo la liberazione della regione di Kursk. «Il nemico si sta ritirando in tutti i settori», ha detto Putin. È la posizione di forza che lo zar vuole capitalizzare nel momento in cui, sotto la spinta Usa, sembra accelerare, sul piano diplomatico, il tentativo di arrivare a una fine del conflitto. A quali condizioni? Putin ha ributtato la palla nel campo avversario: «Le autorità ucraine si sono rifiutate di ritirare le loro truppe, hanno successivamente rifiutato di attuare gli Accordi di Istanbul e ora si rifiutano di risolvere pacificamente questo conflitto». Le prossime mosse, è il messaggio, spettano a Kiev.

La sponda Usa

La strategia del capo del Cremlino: cercare la sponda Usa, rimarcandone, allo stesso tempo, la distanza verso Nato e Ue. Putin ha elogiato «gli sforzi seri» di Donald Trump per «concludere questo conflitto». Il presidente degli Stati Uniti è «onesto» nel suo impegno, ha aggiunto Putin. Ben diverso l’atteggiamento verso l’Europa, verso la quale lo zar non ha lesinato toni durissimi. A partire dalla questione degli asset. I tentativi dell'Europa di utilizzare per sostenere Kiev i beni russi vanno derubricati, per lo zar, come una forma di «rapina»: «Il furto è l’appropriazione segreta di beni altrui, ma questa è una rapina che avviene alla luce del sole». Il tentativo «non è riuscito», ha detto riferendosi alla virata del Consiglio europeo. «L’appropriazione degli asset russi minerebbe la fiducia nell’Eurozona e nessuno vorrebbe più tenervi le proprie riserve».
«Qualunque cosa facciano, un giorno dovranno restituirli», ha ammonito il leader del Cremlino, ribadendo che la Russia difenderà i propri interessi in tribunale. Respinta anche l’idea che Mosca voglia usare l’Ucraina come “volano” per altre guerre. «I leader europei parlano costantemente di prepararsi alla guerra con la Russia – ha osservato lo zar –. Che assurdità è questa?». Putin ha avanzato il sospetto che «le élite politiche europee sperano che le elezioni di midterm Usa portino cambiamenti nel panorama politico statunitense». Indebolendo la posizione di Trump. Un modo, sempre secondo lo zar, «per esercitare maggiore pressione sul presidente Trump affinché continui a sostenere Kiev». Il presidente russo ha puntato sullo “scollamento” tra le posizioni Usa più morbide e quelle rigide assunte dalla Nato, sorrette sempre più spesso da toni minacciosi. «Come può la Nato prepararsi alla guerra con la Russia se il suo principale sponsor, gli Stati Uniti, non ritengono la Russia un nemico?», si è chiesto Putin. «Avete letto la nuova Strategia di sicurezza nazionale? La Russia non è elencata tra i nemici, mentre Rutte vuole prepararsi alla guerra contro di noi?». Dopo il raid ucraino contro una petroliera della flotta ombra russa nel Mediterraneo, il leader del Cremlino ha avvertito che Mosca «risponderà» sempre» a tali attacchi. È stata la prima volta che i droni ucraini hanno colpito una petroliera russa nel Mar Mediterraneo, a oltre 1.600 chilometri di distanza dall'Ucraina. Uno schiaffo per Mosca. Putin ha alzato la posta: questo «creerà solo ulteriori minacce». Il leader russo ha aggiunto che Mosca risponderà regolarmente con «attacchi molto più forti». Putin ha anche messo in guardia contro qualsiasi minaccia di blocco di Kaliningrad, che, a suo dire, «porterebbe solo a un’escalation inaudita del conflitto» e potrebbe innescare un «conflitto internazionale su larga scala».
E l’economia russa? Resiste o affonda? Il Paese è sfibrato dall’impegno bellico e dalle sanzioni occidentali? La Russia «sarà in grado di affrontare le questioni relative allo sviluppo e di soddisfare pienamente le esigenze delle forze armate». «La crescita del Pil è dell'1 per cento, ma se consideriamo gli ultimi tre anni la crescita è del 9,7 per cento». L'economia e il sistema finanziario russi, ha aggiunto Putin, sono «pienamente sotto il controllo del governo e della Banca Centrale».

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