Al via il Plenum, così la Cina disegna il suo futuro

Fino a giovedì, circa 370 delegati tracceranno i contenuti del nuovo piano quinquennale. Il gigante asiatico punta sulla tecnologia
October 20, 2025
Bandiere cinesi in occasione dell'apertura dei lavori della IV sessione plenaria del XX comitato centrale del Partito comunista cinese a Pechino
Al via a Pechino i lavori della IV sessione plenaria del XX comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc)/ ANSA
Preceduti dall'estromissione del generale He Weidong – il numero due della macchina militare cinese “stritolato” dalle purghe anticorruzione orchestrate dal presidente Xi Jinping – partono oggi i lavori della IV sessione plenaria del XX comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc). Scenografia, coreografia e rituali saranno osservati scrupolosamente, come prescrivere il rigido protocollo del potere cinese. Circa 370 delegati del potente Comitato Centrale saranno riuniti fino a giovedì a Pechino, rigorosamente a porte chiuse. Obiettivo perimetrare il prossimo piano quinquennale (2026-2030), tracciando gli obiettivi ai quali ancorare la politica nazionale, gli investimenti e le riforme. Insomma, plasmare il futuro del gigante asiatico. “La politica occidentale si basa sui cicli elettorali, ma la politica cinese si basa sui cicli di pianificazione", ha spiegato alla Bbc Neil Thomas, ricercatore in politica cinese presso l'Asia Society Policy Institute. "I piani quinquennali definiscono gli obiettivi che la Cina vuole raggiungere, indicano la direzione che la leadership vuole seguire e orientano le risorse dello Stato verso queste conclusioni predefinite".
Un futuro che, almeno fino alla fine del decennio, vedrà ancora come unico protagonista il presidente Xi Jinping, l’uomo forte che ha di fatto smantellato la serie di norme e procedure che il potere cinese aveva messo in piedi - limite dei due mandati, gestione collegiale del potere, cooptazione della leadership successiva - per evitare che la lotta politica si tramutasse ogni volta in guerra civile. A oggi non si intravvede nessuna possibile nuova leadership.
Tutti gli occhi saranno poi puntati sugli avvicendamenti, comprese le possibili nomine nella potente Commissione militare centrale, che sovrintende alle forze armate cinesi. La Commissione, al cui vertice siede lo stesso Xi, è stata scossa dalla purga anticorruzione del presidente che ha liquidato tre dei sei membri dell'organismo dal 2023, tra cui He Weidong, il numero due della macchina militare cinese.
Come si muoverà Xi? Quali saranno gli obbiettivi fissati per il prossimo quinquennio? L’appuntamento politico cade in un momento di forte polarizzazione, “trainata” dalle tensioni politiche e commerciali con Washington e arriva poco prima di un possibile incontro tra Xi e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante il vertice Apec a Seul, nella Corea del Sud, dal 31 ottobre al primo novembre. Molto dipenderà dallo stato di salute dell’economia cinese. Secondo la Banca Mondiale, la seconda economia mondiale dovrebbe crescere del 4,8% quest'anno, un dato vicino all'obiettivo ufficiale della Cina di circa il 5% di crescita annua. La crescita nel periodo luglio-settembre è rallentata al 4,8%, il ritmo più basso dell'anno. “La Cina – sottolinea la Apdeve affrontare le sfide della guerra commerciale, intensificatasi dall'insediamento di Trump, ma anche dei cronici problemi interni che ne frenano la crescita”.
Se i dettagli del piano quinquennale emergeranno solo dopo l'approvazione a marzo del prossimo anno, è anche vero che Xi, come scrive la Cnn“ha già dato forti indicazioni sulle sue priorità, mentre cerca di adattare la strategia economica cinese per garantire uno "sviluppo di alta qualità" per il resto del decennio”. L’orizzonte è quello della progressiva trasformazione della Cina da “fabbrica del mondo” a polo dell’innovazione e della ricerca. Già oggi il gigante asiatico ha conquistato una serie di primati nei settori dell'alta tecnologia, dai veicoli elettrici ai pannelli solari alle batterie, e sta rapidamente recuperando terreno rispetto agli Stati Uniti in altri settori avanzati come i semiconduttori, l'intelligenza artificiale e le biotecnologie. Pechino punta recuperare posizioni anche nella produzione di chip, nell'informatica e nell'intelligenza artificiale, senza dipendere più dalla tecnologia occidentale ed essere vulnerabili a eventuali embarghi.
“L'autosufficienza in tutti i settori, soprattutto al vertice dell'innovazione, sarà probabilmente uno dei principi fondamentali del prossimo Piano Quinquennale. "La sicurezza nazionale e l'indipendenza tecnologica sono ora la missione fondamentale della politica economica cinese", ha spiegato ancora Thomas.

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