mercoledì 26 marzo 2014
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Ottimismo sulla volontà del presidente statunitense di trovare un terreno comune con il Papa e speranza di una rinnovata collaborazione fra l’amministrazione Obama e i vescovi americani. Li esprime Joseph Kurtz, dallo scorso novembre presidente della Conferenza episcopale Usa. Il 67enne arcivescovo di Louisville, in Kentucky, succededuto all’arcivescovo di New York Timothy Dolan, è convinto che la Casa Bianca e la Chiesa americana condividano molte priorità d’azione e che lavorare insieme sia auspicabile. Arcivescovo Kurtz, quali sono le sue speranze per l’incontro fra Papa Francesco e Barack Obama? Naturalmente guardo con speranza a questo incontro e penso che sia sempre una buona cosa quando esiste un dialogo fra due leader mondiali così influenti. Nel 2009 il presidente Obama ha avuto un ottimo incontro con il Papa Emerito Benedetto e confido che l’udienza di oggi con Francesco fornirà una simile opportunità di discutere temi importanti per entrambi. Pensa che questo incontro incoraggerà l’Amministrazione Obama a riaprire il dialogo con la Chiesa cattolica americana sull’obbligo di finanziare la contraccezione e l’aborto che hanno le organizzazioni cattoliche in base alla recente riforma sanitaria? Vorrei certamente vedere dei cambiamenti nel modo in cui la riforma è applicata, in particolare per quanto riguarda l’imposizione alle istituzioni cattoliche di fornire farmaci contraccettivi e abortivi. I vescovi statunitensi da quasi cent’anni sostengono con forza la necessità di offrire agli americani una sanità universale che sia davvero alla portata di tutti, ma non lo possiamo fare al prezzo di violare la nostra coscienza e i nostri principi religiosi. ( L'intervista integrale su Avvenire di giovedì 27 in edicola o on line )
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