venerdì 4 dicembre 2015
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Le bombe della Gran Bretagna sulle postazioni del Daesh in Siria non si sono fatte attendere dopo il voto mercoledì sera alla Camera dei Comuni che ha visto la maggioranza dei deputati, 397 contro 223, schierarsi a favore dei raid voluti dal premier David Cameron. Pochi minuti dopo il «sì» di Westminster, 4 Tornado della Raf sono partiti dalla base Akrotiri di Cipro e hanno bombardato, «con successo» i pozzi di petrolio di Omar nella Siria orientale. La campagna di bombardamenti «non sarà breve », ha avvertito il premier, e ha invitato alla «pa- zienza». «L’operazione – ha spiegato il ministro della Difesa Michael Fallon – è difficile e complessa ed è finalizzata a colpire l’infrastruttura petrolifera che permette al Daesh di estrarre petrolio e finanziare con questo atti terroristici». I raid britannici (su «sei obiettivi») sono stati «apprezzati » anche dalla Francia che li ha definiti, usando le parole del ministro degli Esteri Fabius, «un gesto concreto di solidarietà», dopo le stragi di Parigi. Ma non tutti sono convinti che la Gran Bretagna abbia fatto «la cosa giusta», come continua a ripetere Cameron, e molti ora temono ripercussioni soprattutto dopo che ieri mattina la propaganda jihadista ha cominciato a inondare il Web di minacce contro Londra. «Non prendetevela con l’islam quando vi colpiremo », si legge sui proclami. E le critiche sono piovute anche dagli organi di stampa di Damasco che hanno accusato David Cameron di raccontare «bugie». Le autorità siriane insistono sul fatto che il Regno Unito dovrebbe seguire l’esempio della Russia e coordinare la sua campagna con le forze del governo siriano. Anche i gruppi di opposizione in Siria sostengono di sentirsi traditi dall’Occidente che non gli ha mai garantito questo tipo di appoggio per rimuovere il presidente Assad. Senza contare l’orrore che stanno vivendo le centinaia di migliaia di civili siriani intrappolati nei centri controllati dal Daesh e soprattutto nella città di Raqqa. «I bombardamenti peggioreranno la situazione – spiega un portavoce del gruppo di giornalisti siriani “Raqqa is beign slaughtered silently” (Raqqa viene massacrata in silenzio) –. Se la Gran Bretagna vuole aiutare la Siria deve aprire le porte ai rifugiati. Il Daesh userà i raid aerei come scusa per reclutare più persone in Occidente con il risultato che l’Occidente sarà colpito da nuovi attacchi terroristici». La decisione di Cameron, fortemente contrastata dal pacifista e leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn, minaccia  però ora di creare anche nuovi contrasti nel panorama politico di Westminster dopo che 76 deputati laburisti hanno votato a favore dei bombardamenti mettendosi contro il loro leader che ora, scrivevano ieri i giornali di Londra, rischia seriamente la chiamata alle dimissioni.
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