martedì 8 agosto 2023
Dopo l'incontro di Lisbona, 2.300 giovani delle diverse diocesi si sono raccolti nella Sagrada Familia di Barcellona. La messa presieduta da Cantoni. Beschi: "Siate un pane buono per tutti"
Barcellona, Sagrada Família:i 2.300 giovani  lombardiieri sera alla Messa coni loro vescovi, sulla viadel ritornodalla Gmgdi Lisbona

Barcellona, Sagrada Família:i 2.300 giovani lombardiieri sera alla Messa coni loro vescovi, sulla viadel ritornodalla Gmgdi Lisbona - E. Lattanzi

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Stanno rientrando in Italia i giovani lombardi che, a Lisbona, hanno vissuto la Giornata mondiale della gioventù. Per oltre 2.300 ragazzi, ieri sera, un ultimo appuntamento: la Messa nella basilica della Sagrada Família di Barcellona. Il colpo d’occhio nella chiesa, opera del genio di Antoni Gaudì, era davvero suggestivo, così come coinvolgenti sono stati i canti e l’animazione liturgica. A celebrare l’Eucaristia sono stati tutti i sacerdoti che hanno accompagnato i giovani alla Gmg e i loro vescovi: il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, che ha presieduto la Messa; i vescovi di Bergamo, Francesco Beschi (che ha tenuto l’omelia), di Vigevano Maurizio Gervasoni (delegato alla Pastorale giovanile della Conferenza episcopale lombarda), di Cremona Antonio Napolioni, di Lodi Maurizio Malvestiti e di Pavia Corrado Sanguineti. Ad accoglierli l’arcivescovo metropolita di Barcellona, il cardinale Juan Josè Omella, presidente della Conferenza episcopale spagnola, e il vescovo ausiliare di Lisbona, Javier Vilanova Pellisa.

Quello condiviso a Barcellona è stato un ultimo momento comunitario prima di rientrare a casa e portare la gioia e l’entusiasmo per quanto vissuto in Portogallo con papa Francesco. «Ho trovato i nostri giovani contenti, pieni di entusiasmo, capaci di guardare alla loro vita, per progettare il futuro»: questo il pensiero di Cantoni. Ripensando a quanto vissuto al Campo da Graça, dove hanno celebrato la Veglia e la Messa con il Pontefice, i giovani non possono non ricordare il silenzio «profondo e denso di preghiera», dicono. «Il Papa – aggiungono – è sempre attento e interessato alla nostra vita e le sue parole sanno arrivare al nostro cuore».Commentando il Vangelo, il vescovo Beschi ha sollecitato a non provare la «noia per il pane. Gesù è un pane condiviso che ha il sapore del Paradiso. Si è fatto pane per la gioia dell’intera umanità. Giovani – è stata la sollecitazione del presule –, siate un pane buono per tutti». «Una volta tornati a casa – è la sfida che Cantoni si augura che i giovani vorranno accettare – invito tutti a portare una testimonianza. Vorrei che il loro volto diventi raggiante e che l’esperienza vissuta a Lisbona sia opportunità di rinnovamento per le famiglie e gli amici, un’occasione di gioia preludio alla costruzione di progetti di vita significativi».

Quali le parole che vi portate a casa da questa Gmg? «La consapevolezza che in questo mondo tutto ha un prezzo, solo Gesù è gratis, cioè è grazia», risponde Caterina. E poi il richiamo a san Giovanni Paolo II: «abbiamo tante paure e il Papa ci ha raccomandato di non averne… Lo sentiamo vicino e questo ci aiuterà», incalza Lucrezia. E ancora: «Questa Gmg ci rimarrà nel cuore: abbiamo incontrato il mondo, tanti popoli che sono in difficoltà, vivono la guerra, sono perseguitati, sono in povertà eppure sono venuti fin a Lisbona», sottolinea Riccardo.

Due gli appuntamenti già segnati in agenda: Roma 2025 per il Giubileo dei giovani e il sogno di Seul, la capitale della Corea del Sud, per l’edizione 2027. Durante la celebrazione è stato portato il saluto ai referenti di pastorale giovanile delle diocesi di Mantova e di Bergamo che sono stati destinati ad altri incarichi. Al cardinale Omella e al vescovo Vilanova Pellisa è stata donata una copia della “Pacem in terris”, mentre alla basilica della Sagrada Família è stata donata una reliquia di san Giovanni XXIII. Scambio di doni fra i due cardinali: a Cantoni un libro sulla chiesa di Gaudì, a Omella una copia del liber sinodalis di Como. «Fai come Dio, diventa pane», questo l’augurio finale di Cantoni.

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