giovedì 28 ottobre 2021
Vocazione e lavoro. Affetti, vita e dono di sé. Riti. Intercultura. Ecologia. Questi i temi dei 14 tavoli di confronto che si terranno in Cattedrale sabato 6 novembre. Un incontro dal respiro sinodale
Cinque grandi temi e 14 tavoli per un confronto dal respiro sinodale: così sarà il 6 novembre prossimo. Nella foto: l'arcivescovo Delpini incontra i giovani in Duomo

Cinque grandi temi e 14 tavoli per un confronto dal respiro sinodale: così sarà il 6 novembre prossimo. Nella foto: l'arcivescovo Delpini incontra i giovani in Duomo - Fotogramma

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«Prima di parlare, vorremmo ascoltare. Invece di indicare una via, vorremmo percorrerla insieme». Così l’arcivescovo di Milano e metropolita di Lombardia, Mario Delpini, presenta l’incontro inedito che si svolgerà sabato 6 novembre nel Duomo di Milano. Quel giorno i dieci vescovi delle diocesi lombarde e i quattro ausiliari di Milano si raccoglieranno attorno a 14 tavoli con 200 giovani giunti da tutta la regione, per confrontarsi su cinque grandi aree tematiche o, meglio, «sentieri», come li ha chiamati Delpini: vocazione e lavoro; affetti, vita e dono di sé; riti; ecologia; intercultura.
L’incontro intende aprire un percorso di rinnovamento della pastorale giovanile lombarda: voluto dai vescovi, che ne hanno affidato l’organizzazione a Odielle (Oratori diocesi lombarde), si offre quale occasione di «dialogo sinodale» chiamata a «portare frutto», spiega una nota diffusa mercoledì 27 ottobre. «L’esortazione apostolica di papa Francesco Christus Vivit, a conclusione del Sinodo dei vescovi sul tema I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, ha rimesso al centro della vita e della riflessione della Chiesa universale la questione della relazione con il mondo giovanile. Il percorso, pensato due anni fa, si rivela oggi ancora più necessario e si colloca come tappa di avvicinamento alla Giornata mondiale della gioventù 2023 di Lisbona».
Due le sedi dell’evento del 6 novembre. La prima: il Duomo, che dalle 9,30 alle 12,45 ospiterà i 14 tavoli, con Delpini a introdurre l’incontro. Dalle 14,30 alle 17 nel Salone Pio XII di via Sant’Antonio, sempre nel cuore di Milano, spazio alla «restituzione sintetica» delle aree tematiche, alle conclusioni del vescovo di Vigevano Maurizio Gervasoni, delegato per la Pastorale giovanile della Conferenza episcopale lombarda, e alla riflessione dell’attore Giacomo Poretti. I momenti in plenaria potranno essere seguiti in diretta da tutti sul canale YouTube Odl Oratori diocesi lombarde.

Vocazione e lavoro. Affetti, vita e dono di sé. Riti. Intercultura. Ecologia. Queste le cinque aree tematiche del confronto fra i giovani e i vescovi il 6 novembre nel Duomo di Milano

Vocazione e lavoro. Affetti, vita e dono di sé. Riti. Intercultura. Ecologia. Queste le cinque aree tematiche del confronto fra i giovani e i vescovi il 6 novembre nel Duomo di Milano - Fotogramma

«Se non ci impegniamo, con tutte le forze a nostra disposizione, a scoprire la presenza di Dio nei giovani, non saremo in grado di assumere nei loro confronti nessuna responsabilità pastorale»: perciò i vescovi e le Chiese di Lombardia «cercano i giovani», spiega don Stefano Guidi, coordinatore Odielle. L’obiettivo: promuovere nel contempo il rinnovamento della Chiesa e, in essa, il protagonismo dei giovani. «Il compito pastorale non è quello di fornire soluzioni efficaci già confezionate, ma accompagnare nell’assunzione di decisioni di destino e avviare racconti e testimonianze di vita autentica – incalza il vescovo Gervasoni –. Incontrare i giovani significa confrontare indirizzi di vita, suscitando libertà, con la speranza che produca scelte responsabili e vere. I vescovi si fanno interpreti di ciò che la tradizione custodisce, i giovani mettono le loro prospettive di futuro, il risultato sono scelte di vita buona».
«Ci sono giovani che camminano. Altri corrono e non si curano della strada, credono sia già fatta e sicura. Alcuni stanno fermi, come macchine in un parcheggio: potrebbero correre lontano, ma sono convinti che non c’è più la strada e che non c’è nessuna meta che meriti la fatica del cammino. Altri – conclude Delpini – cercano sentieri, tracciano percorsi, mettono mano all’impresa di rendere migliore il mondo, si incontrano con altri e hanno delle idee. I sentieri sono cinque. Non sono tutti. Ma credo che quelli scelti siano necessari».

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