
Icp online
Già il titolo è spiazzante - Trova il punto R, riaccendi la sessualità di coppia ripartendo dalla relazione - soprattutto se associato al fatto che questo libro esce con un’editrice di orientamento cattolico come Effatà, nella collana “Le chiavi della famiglia”. Ma l’autrice, la sessuologa e psicoterapeuta Giovanna Verde, fa ancora di più, dichiarando di volerci accompagnare senza falsi pudori e, soprattutto, senza pregiudizi in quel pianeta misterioso e terribilmente complicato che è la sessualità di coppia, raccontando in modo esplicito e sereno quello che invece troppo spesso si preferisce sussurrare, con difficoltà e imbarazzo, di fronte all’impresa altrettanto improba di trovare le parole giuste. E subito scrive: “Questo lavoro lo dedico a Viola e Olivia, le mie figlie: se riuscirò a cambiare anche solo un granello di questa cultura complessa in cui viviamo, dove le relazioni possono diventare macigni, sappiate che l’ho fatto per voi”. All’inizio di un libro sulla sessualità di coppia, interessante e intrigante perché esplicito, provocatorio eppure delicato, la dedica alle figlie imprime una nota segnata da una duplice sensazione. La volontà del cambiamento e l’amarezza della situazione presente. Quando si parla di relazioni sessuali c’è nella nostra mente come uno sbarramento etico, una diga interiore in cui rimangono impigliate tutte le sensazioni positive, la serenità, la libertà, la gioia, ed emergono invece immagini cariche di proibito e se non di peccato. Retaggio di una cultura che troppo spesso ha associato il sesso e tutto quanto ne riguarda l’esercizio, a qualcosa che contraddice il cammino verso la virtù, quella umana e quella cristiana. Sessualità e santità sono due concetti che facciamo molta fatica ad associare. E sbagliamo.
Infatti papa Francesco al n.152 di Amoris laetitia scrive: “In nessun modo possiamo intendere la dimensione erotica dell’amore come un male permesso o come un peso da sopportare per il bene della famiglia, bensì come dono di Dio che abbellisce l’incontro tra gli sposi”. L’eros nella coppia è positivo perché, spiega ancora, “è una passione sublimata dall’amore”.
Dono di Dio quindi da custodire e apprezzare ma non solo, come scrive Giovanna Verde, da conoscere e approfondire, su cui “lavorare attivamente per mantenere una solida relazione di coppia”. Ecco la “chiave” per comprendere questo libro, che poi richiama anche il titolo della collana. Se la relazione è preziosa, se è un valore per sé stessi, per la coppia e per la famiglia, è arrivata l’ora di mettere da parte la cultura che trasforma la relazione, soprattutto quella sessuale, in un ostacolo pesante come un macigno e rende i momenti che dovrebbero “abbellire l’incontro tra gli sposi” – per usare le parole di Amoris laetitia – in pause faticose perché sovraccariche di tensioni, di non detto, di timori legati all’impossibilità di esprimere in modo trasparente le proprie emozioni e i propri desideri. Ma questo non avviene (quasi) mai. Soprattutto non avviene se continuiamo ad attribuire a quei momenti un’aura di romanticismo magico, musica, candele e qualcosa che si materializza in modo spontaneo e travolgente. Tutto sbagliato. “Il sesso non è qualcosa di magico che avviene tra due persone”, spiega la sessuologa. Prima occorre arrivare alla giusta intimità, quindi al senso di sicurezza reciproco, e infine alla buona comunicazione. “I partner devono essere abituati a parlare liberamente di ciò che sentono e di ciò che vogliono per sé e per la propria vita. Se così è, allora diventa più facile comunicare anche prima, dopo e durante l’atto sessuale. Dire al partner cosa ci piace, dove e come vorremmo essere accarezzati è fondamentale per creare una buona sintonia”,
E, proprio per rimettere a posto tutte le caselle di quel mosaico che secoli di proibizioni e di sessuofobia hanno scompigliato a tal punto da rendere quasi irriconoscibile “il dono di Dio” dell’eros di coppia, la sessuologa ci accompagna a indagare il funzionamento neurofisiologico e psicologico della sessualità, spiega le dinamiche del desiderio e dell’eccitazione, svela quali ne possono essere i “freni” e gli “acceleratori”. Sempre nel rispetto di una diversità di genere che non si può ignorare, e che anzi si deve approfondire in modo sempre più attento se l’obiettivo è quello di “riaccendere” una sessualità sepolta sotto la coltre degli equivoci e delle contraddizioni.
Senza dimenticare i troppi stereotipi sul corpo, imposti da canoni estetici – lui pompato e palestrato, lei magra, seno sodo e pancia piatta – quasi assurdi e del tutto lontano dalla realtà, che trasformano i momenti di intimità in profondo disagio. Anche questi sono macigni da rimuovere. Come lo sono i pregiudizi sulla sessualità delle persone anziane. Troppo spesso il desiderio oltre i 60 o i 70 anni è qualcosa che stupisce perché il preconcetto vuole le donne inattive sessualmente dopo la menopausa e – assicura Giovanna Verde – si tratta di una convinzione senza alcun fondamento. Mentre l’anziano che, patologie permettendo, chiede di non abbandonare le gioie dell’eros è sempre visto come un “vecchio lussurioso”. Tutto da ripensare, la scienza ci dice che “il piacere non è soggetto all’invecchiamento. Le rughe o un corpo meno aderente agli stereotipi non impediscono il desiderio sessuale”. E anche qui ci sono molti strati di spiritualismo deteriore da consegnare all’archeologia dei comportamenti di coppia. Difficile, ma se vogliamo lavorare per il bene della relazione occorre affrontare anche questo scomodo argomento.
Nel testo, proprio perché si tratta di un manuale che si prefigge di spiegare il mondo della sessualità di coppia in modo chiaro e trasparente, Giovanna Verde affronta anche aspetti che qui potrebbero sembrare fuori posto – la masturbazione, i tipi di stimolazione, l’immaginario erotico, l’opportunità di ricorrere ai sex toys, gli esercizi per vivere concretamente il rapporto sessuale – e quindi non ne parleremo. Non perché in un dinamismo di coppia non sia giusto affrontare anche questi temi, che anzi possono diventare un supporto prezioso per rafforzare l’intesa e la stabilità della coppia, ma per rispetto verso sensibilità che potrebbero considerare inopportuni approfondimenti del genere in uno spazio come questo.
Giusto però mettere le cose in chiaro. Parlare in modo esplicito e sereno di questi temi – e una sessuologa non può ricorrere a finzioni letterarie né a figure retoriche – non significa che tutto sia lecito. Anzi. Bocciato qualsiasi ricorso alla pornografia perché suggerisce modelli falsi e inadeguati, mostra performance irreali che confondono e ingigantiscono i problemi. E se da qualche parte si legge che la “diversificazione” dei partner può accrescere il desiderio e ristabilire una perduta intesa sessuale, la sessuologa afferma senza giri di parole che il tradimento, in qualunque modo venga inteso, “è un’esperienza traumatica a tutti gli effetti”. La persona che ne è vittima finisce per sentirsi ferita, arrabbiata, triste, impaurita. Anche la vita sessuale subisce contraccolpi pesanti, a volte “si blocca completamente, perché il partner tradito fatica ad avvicinarsi nuovamente a chi aveva promesso di non fargli mai del male”.
Insomma, non si tratta di “diversificare”, ma di scoprire insieme quei linguaggi dell’amore – parole, ma anche gesti, tempi, modalità – che permettono di sintonizzarsi in modo reciproco ed armonioso. “Riaccendere la Relazione” - cioè ritrovare insieme il punto "R" - si può, basta crederci.