lunedì 26 febbraio 2024
Parlano in napoletano ma hanno problemi che si riscontrano in ogni città i personaggi inventati per spiegare che gli ostacoli di ogni giorno si risolvono meglio con l'aiuto di mamma, papà e fratelli
La famiglia degli "Espositi"

La famiglia degli "Espositi"

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Vivono in un igloo, ma parlano napoletano. Si scontrano con i problemi del quotidiano: l’aumento delle bollette, la mancanza di lavoro e, in ogni puntata, affrontano un tema relativo alla famiglia. Loro però sono dei pinguini: si chiamano “Gli Espositi”, il plurale di Esposito (cognome molto diffuso a Napoli) e impazzano sul web. Il 14 febbraio è andata in rete la prima puntata in cui papà Gennarino, la moglie Assuntina, e i loro piccoli Pinguin e Aitano raccontano scene di vita quotidiana, con tanta ironia ed enorme saggezza.

La famiglia de “Gli Espositi” è una creazione di un giovane ventottenne Giuseppe Zambon che vuole lanciare un messaggio ben preciso ai ragazzi e agli adulti: con l’aiuto della famiglia si possono sostenere tante situazioni di difficoltà e ogni episodio, infatti, nasconde un insegnamento sorprendente.

Nella seconda puntata, in onda nei giorni scorsi, Pinguin se la dovrà vedere con i compagni di classe che lo bullizzano e lo prendono in giro perché non è abbastanza capace di giocare a pallone. «Ogni episodio – racconta Giuseppe Zambon - contiene un pezzo della mia vita. Nel corso degli anni ho avuto un grande percorso di crescita personale. Tengo molto a questo cartone perché i miei genitori sono divorziati da quando avevo undici anni e so perfettamente cosa significhi crescere con dei genitori separati. Perciò, spero che “Gli Espositi” siano un’ispirazione per tante persone».

Zambon spiega che l’idea dei pinguini nasce perché sono i suoi animali preferiti in cui, in fondo, un po’ si ritrova. «Sono animali ingenui, divertenti hanno un sacco di valori, sono romantici, si regalano sassolini quando sono innamorati, sono animali fedeli. Quando il maschio manca per qualche mese, la donna lo aspetta e non guarda nessun altro. Per molti sono animali stupidi e incapaci perché per molti sono uccelli che non volano, ma invece hanno un talento nascosto, pur essendo degli uccelli, usano le ali come pinne, per nuotare». L’idea è partita da un cartoon che ha iniziato a spopolare sui social: da Tik-Tok (dove hanno oltre cinquemila followers), Instagram (2mila followers) per approdare a febbraio su YouTube.

In realtà “Gli Espositi” pur parlando in napoletano, hanno problemi che si possono riscontrare in qualsiasi altra città, e infatti sono ostacolati da traffico, scioperi, gelosie, ma non perdono la generosità e la solidarietà verso gli altri. E il bullismo? «Anche io sono stato maltrattato da bambino a scuola e ho affrontato bulli. Non ho fatto altro che piangere di nascosto da piccolo: non avevo gli strumenti giusti per affrontare quella situazione, ma Pinguin sì, può farcela e con lui tutti quelli che seguiranno gli episodi della famiglia».

E, infatti, il piccolo Pinguin ne parlerà con il professore che lo farà riflettere dicendogli: «funziona proprio al contrario: sono questi che vogliono fare i forti che sono sempre i più deboli». Pinguin comprenderà così che chi bullizza lo fa perché prova un sentimento di inadeguatezza e mette in atto tale comportamento come riflesso di questo. Il nostro Pinguin quando torna a casa trova anche l’aiuto e il sostegno della sua famiglia: «In un periodo dove molte relazioni finiscono papà Gennarino e mamma Assuntina sono l’icona dell’unione: il loro motto è “Tutto finisce bene se Gli Espositi lo fanno insieme” ed è questo che vogliono insegnare ad ogni famiglia: se i problemi vengono affrontati tutti insieme si è più forti ed ogni ostacolo è superabile».

I nostri pinguini nel corso degli episodi – in onda ogni mercoledì - si soffermeranno su diverse tematiche (grazie anche alla collaborazione, tra gli altri, di Giancarlo Avallone, Francesco Tarallo e dalla simpatica voce narrante di Francesca Fiore) e impareranno che la «rabbia è un sentimento che consuma – anticipa Zambon -. E, ancora, che quando una cosa bella finisce non bisogna essere tristi, ma felici che sia successo. Poi, si confronteranno con l’importanza di impegnarsi in ogni progetto comprendendo che, con il giusto impegno, un traguardo viene sempre raggiunto».

Ma di cosa vive Giuseppe nel quotidiano? «Mi alzo molto presto e mi occupo di tagliare dai 50 ai 60 chili di patate al giorno: aiuto mia mamma e il suo compagno in un giroarrosto di famiglia. Mi piace molto anche meditare e leggere libri di psicologia».

Per “Gli Espositi” tanti progetti in cantiere: l’idea futura è proporre le loro storie nelle scuole e nel mondo delle associazioni. Ma c’è soprattutto un sogno per Giuseppe: «Ci sono moltissime idee. Ma sarebbe bello anche vedere i nostri pinguini su qualche famosa piattaforma digitale. Anche se so che non bisogna bruciare le tappe. È fondamentale aspettare che la prima stagione faccia il suo corso». E che i piccoli Pinguin e Aitano crescano ancora un po’…

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