Open day, lasciamolo aperto
di Sofia
Dicembre è il tempo della scelta delle scuole superiori. Come sopravvivere, genitori e figli

Numero #5| 7.12.2025
Anni fa un noto formatore milanese, che veniva pagato fior di quattrini dalle famiglie facoltose per vaticinare dopo un’attenta osservazione la scuola superiore che i figli avrebbero dovuto frequentare, si divertiva a sparigliare le carte al primo incontro del percorso: «Cari ragazzi, vi dico da subito di mettervi tranquilli: 8 su 10 tra voi, seduti davanti a me in questa stanza, faranno un lavoro che oggi non esiste». La provocazione è ancora valida, se non altro per la certezza ormai diffusa che 8 su 10 dei lavori di oggi nel giro di pochi anni saranno svolti dall’Intelligenza artificiale. Tant’è: al nocciolo della questione, a noi pare, resta in entrambi i casi la necessità del sogno. Una parola che nel mese degli open day, il terribile dicembre, dai radar delle famiglie italiane scompare del tutto.
Questa Sofia dell’Avvento è dedicata a chi si trova, coi propri figli, sulla soglia di un futuro possibile. In attesa. Vale per la scelta delle scuole superiori, ma anche per tutte le altre, di soglie. Se ti sei perso i numeri precedenti, li trovi qui. Se ancora non sei iscritto, procedi con il login, poi vai sul sito di Avvenire nella sezione “newsletter” e clicca su Sofia.
Adesso cominciamo.
Open day, lasciamolo aperto
Fin qui, hai fatto tutto tu: li hai tenuti in braccio, poi li hai aiutati a muovere i primi passi, hai scelto per loro una scuola elementare, una media, li hai iscritti a calcio, a danza, a musica. Ora (e da ora in poi) tocca a loro. L’open day, il giorno aperto, è a tutti gli effetti anche il primo giorno in cui ai nostri figli viene chiesto di aprire la porta della loro vita: si affacciano su una strada appena abbozzata, intuiscono ciò che potrà compiersi, ciò che necessariamente resterà incompiuto (foss’anche il tanto temuto incontro col latino o col greco). E prendono una direzione.
A quattordici anni, in realtà, non si decide proprio un bel niente di definitivo. Forse nemmeno a diciotto. Si prova, si sbaglia, si cambia. «La libertà è il rischio di diventare ciò che ancora non si vede» scriveva Václav Havel. Un rischio che nelle famiglie dovrebbe assumere contorni affettivi e morali: accompagnare senza sostituirsi, sostenere senza dirigere, ascoltare senza interpretare troppo. Tutto quello che fatichiamo sempre di più a fare. La sindrome dei genitori elicottero, d’altronde, va ben oltre le app di controllo del telefono: dobbiamo e vogliamo esserci a tutti i costi, sempre, certi che sia per il loro bene, per la loro sicurezza, in un mondo dove invece all’overparenting corrisponde un crescente disagio delle nuove generazioni, espresso nelle forme sempre più diffuse dell’ansia, degli attacchi di panico, nei casi più gravi dell’autolesionismo, dei disturbi comportamentali, della violenza.
In questo meccanismo l’open day finisce col diventare una specie di referendum sulla loro identità: scientifica o umanistica?, tanto per dire il quesito più noto, e via dicendo, dritti nella gabbia delle valutazioni, delle medie da mantenere, dei moduli, dei test e delle “migliori” offerte scolastiche in cui loro, i ragazzi, vengono inghiottiti perdendo la capacità di immaginare il futuro, abituandosi semplicemente a calcolarlo.
Se ti riconosci in questo pasticcio, ti prego, fermati! Il punto non è costruire il percorso perfetto, ma uno spazio in cui tuo figlio possa crescere libero di scegliere. Di sbagliare, anche. Di immaginarsi qualcosa o qualcuno o in qualche posto e poi cambiare idea. Con te accanto, però.
Lascia il giorno (il domani, il sogno, il tuo sguardo) aperto.
🧰 La cassetta degli attrezzi
A metà tra la bussola e l'archivio
La scelta delle scuole superiori è un momento decisivo nel percorso di crescita dei ragazzi e un banco di prova per tutta la famiglia.
• Dati: secondo l’ultimo rapporto del ministero dell'Istruzione, oltre il 30% degli studenti cambia indirizzo nei primi due anni delle superiori; le ricerche Oecd mostrano che più della metà dei quindicenni europei dichiara di «non avere idea del lavoro che vorrebbe fare».
• Rischi: ansia da prestazione, scelte dettate dal gruppo dei pari o dalle aspettative familiari, percezione che “sbagliare” equivalga a fallire; scarsa conoscenza delle competenze realmente richieste nel mondo del lavoro.
• Opportunità: scoprire che il futuro non è un binario, ma un sentiero che si apre; allenare alla responsabilità e alla libertà; valorizzare talenti invisibili; far entrare nella conversazione di casa parole come “vocazione”, “desiderio”, “possibilità”.
• Risorse: percorsi di orientamento, letture motivazionali, incontri con ragazzi più grandi o con adulti che raccontino la propria storia a scuola o in oratorio.
• Rischi: ansia da prestazione, scelte dettate dal gruppo dei pari o dalle aspettative familiari, percezione che “sbagliare” equivalga a fallire; scarsa conoscenza delle competenze realmente richieste nel mondo del lavoro.
• Opportunità: scoprire che il futuro non è un binario, ma un sentiero che si apre; allenare alla responsabilità e alla libertà; valorizzare talenti invisibili; far entrare nella conversazione di casa parole come “vocazione”, “desiderio”, “possibilità”.
• Risorse: percorsi di orientamento, letture motivazionali, incontri con ragazzi più grandi o con adulti che raccontino la propria storia a scuola o in oratorio.
Come si accompagna un figlio nella scelta del suo futuro senza trasformare quella decisione in un assoluto?
Questo è il momento per fermarti e immergerti nella nostra raccolta di domande e risposte di senso fatta apposta per te. Leggila con calma, riflettici, condividila con chi ti sta attorno.
Questo è il momento per fermarti e immergerti nella nostra raccolta di domande e risposte di senso fatta apposta per te. Leggila con calma, riflettici, condividila con chi ti sta attorno.
🖋️ Scritto in piccolo
Lo spazio a misura di bambino
Fin qui abbiamo parlato di genitori e figli, ma l'open day è il giorno in cui anche la scuola si apre, mettendosi in mostra. E una scuola dovrebbe assomigliare a una casa che accoglie, più che a un laboratorio per selezionare i migliori. Non dovrebbe chiedere a chi la frequenta di essere perfetto, ma spingerlo ad essere felice. «E sei felice quando ti impegni al massimo, ma sai abbracciare i tuoi limiti» scrive Marco Erba, insegnante e scrittore, sulla prima pagina di Popotus, il giornale di attualità per bambini ogni giovedì in edicola con Avvenire.
Ai lettori un po’ più grandi, l’ultimo numero di PopUp – il mensile destinato ai preadolescenti – ha proposto l’esperienza della Piazza dei Mestieri, una fucina di laboratori aperti da docenti e professionisti con l’obiettivo di insegnare un mestiere a tanti giovani che altrimenti rischierebbero di non sapere cosa fare della propria vita e di perdersi per strada.
📱 Chi ti influencer?
Famiglie sui social e in Rete, tra show e realtà
E se il segreto per rendere tutto più facile, le scelte e anche la scuola, fosse semplicemente mettersi a parlare la lingua dei ragazzi? È quello che ha provato a fare un giovane insegnante, Lorenzo Baglioni, davanti a una classe difficile: si è chiesto come raggiungere davvero i suoi studenti. La risposta è stata la musica. Le sue canzoni oggi viaggiano sui social network: Instagram, YouTube, TikTok. Noi l'abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto di raccontarci tutta la sua storia dall'inizio.

⌛ Tempo al tempo
Cose da leggere, vedere, ascoltare e fare in famiglia
• La parola magica in tempi di open day, lo sai bene, è orientamento. E sull'orientamento è stato scritto e detto di tutto, anche di più. Noi abbiamo trovato molto bello un libro pubblicato quest'anno da Erickson che si intitola “Scelgo il mio futuro”, dedicato ai ragazzi. Li farà ragionare, scrivere, leggere, disegnare, proponendogli un sacco di spunti in Rete e fuori dalla Rete.
• Si diceva dell'importanza di parlare la lingua dei ragazzi. Due podcast (a loro d'altronde piace di più ascoltare che leggere...) lo fanno piuttosto bene e vale la pena che li segnali ai tuoi figli o ai tuoi nipoti: uno si intitola Voglia di futuro, è realizzato da Mondadori Education insieme all'Università Cattolica e spazia dalla scelta delle superiori fino all'università; l'altro è, appunto, Orientamento, della pedagogista Silvia Bassanini, costruito su domande semplici e adatto ai più piccoli.
• Cambiare si può sempre, anche quando si prende la direzione più sbagliata di tutte: questa settimana ce lo ha ricordato su Avvenire don Claudio Burgio, che a Milano accompagna in un difficile percorso di crescita i ragazzi in cui non crede proprio nessuno. Senza giudicarli mai.
• A proposito di scuola, si cresce – genitori e figli – anche accettando le critiche. Il già citato Marco Erba ha scritto una bella riflessione a partire da un'esperienza personale: ti consigliamo di leggerla.
• A volte a scegliere in maniera drastica per per la vita dei figli, oltre che per la scuola, sono i genitori: è il caso della “famiglia nel bosco“, di cui tanto s'è parlato in queste settimane. Tra libertà e controllo, ti proponiamo di farti la tua idea a partire da questo editoriale di Tommaso Greco. E poi, se non la conosci, scopri la storia di un gruppo di famiglie molto speciali: quelle della comunità di Villapizzone, a Milano.
• Delle scelte della vita, di dove possano portarci, a incontrare chi e con quali straordinari esiti, parla in maniera ancora molto attuale un vecchio film che un nostro collega ci ha raccontato di aver rivisto di recente insieme ai suoi figli, trovandoli molto coinvolti: Forrest Gump. L'esperimento domestico funziona, provare per credere.
• Si sceglie (ma a volte no) anche di diventare madri. Un altro film da vedere in questi giorni è Giovani madri dei fratelli Dardenne, premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura e nelle sale italiane dal 20 novembre scorso: Antonella Mariani ne ha scritto su Avvenire. Sempre sulla maternità, e su come la decisione di fare un figlio non esaurisca affatto la dimensione di una donna, Riccardo Mensuali ha fatto una riflessione sul libro di Laura Pigozzi Non solo madri.
• Torniamo solo un attimo ai genitori elicottero, all'overparenting e all'enorme contraddizione del nostro tempo, per cui da un lato controlliamo ossessivamente i nostri figli e dall'altro li esponiamo continuamente attraverso fotografie e video sui nostri social network. In questi giorni è diventato virale anche in Italia un video realizzato dalla Commissione irlandese sulla protezione dei dati rivolto a mamme e papà: se non l'hai visto, guardalo adesso.
• Infine, può essere che anche tu sia davanti a un bivio, in attesa di prendere una scelta. Che non tutto sia chiaro, o facile. C'è bisogno di orientamento, ma pure di discernimento in questi tempi complicati. Un posto (molto bello) dove provare a ritrovarsi, come coppie di genitori e come famiglie, è il Centro di spiritualità domestica di Boves. Fatti un giro sul loro sito, scopri chi sono e quello che propongono.
Ma cosa sta succedendo al liceo classico?

Sempre meno ragazzi iscritti, sempre più paura del greco e del latino. Eppure è da questo percorso di studi che escono la maggior parte dei laureati del nostro Paese. Viaggio alle radici della nostra crisi umanistica. Leggilo.
Una gita in famiglia alla scoperta del Natale
Se vuoi programmare un weekend fuoriporta, o anche solo una giornata, il nostro consiglio sono le Langhe. Scopri perché.
Il nostro padre ignoto e la psicologa a domicilio
Il racconto della vita quotidiana con due figli adolescenti stavolta si trasferisce sul divano di casa. Vai alla quinta puntata.
🗣️ La tua Sofia
La famiglia non si racconta da sola, servi anche tu
Hai una storia da raccontare? Una Sofia da presentarci?
Una domanda da farci o una riflessione che vuoi condividere a proposito di tutto quello di cui abbiamo parlato fino ad ora?
Una domanda da farci o una riflessione che vuoi condividere a proposito di tutto quello di cui abbiamo parlato fino ad ora?
📩 Scrivici a sofia@avvenire.it
Grazie di averci aperto la porta di casa.
Sofia busserà di nuovo appena prima di Natale, domenica 21 dicembre.
👋 Alla prossima!
— La redazione di Avvenire con Viviana Daloiso e in questo numero: Andrea Ceredani, Massimo Dezzani, Nicoletta Martinelli, Giuseppe Matarazzo, Luciano Moia, Jacopo Serrone, Chiara Vitali
© RIPRODUZIONE RISERVATA






