giovedì 7 ottobre 2021
Tredici realtà del Terzo settore si sono unite per effettuare un'analisi del benessere dei propri dipendenti. "Come si potrebbe stare meglio?". Si cercano risposte anche ai cambiamenti dovuti al Covid
Le azioni per guardare al futuro. Priorità all'ascolto dei dipendenti

headwayio/Unsplash

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Tredici organizzazioni non profit italiane si sono messe in rete per misurare il benessere dei propri dipendenti. Vogliono partire dall’ascolto e poi ideare cambiamenti a breve e a lungo termine per migliorare le condizioni di lavoro nelle organizzazioni. L'orizzonte è il futuro dell'intero Terzo settore, tra le tante sfide che la pandemia ha imposto. “Come stanno le persone che lavorano nella nostra realtà? E come potrebbero stare meglio?” sono le domande di partenza di un sondaggio che negli scorsi mesi è stato somministrato alle tredici realtà coinvolte.

“Nessuno di noi, da solo, ha tutte le risposte sui cambiamenti in atto nel terzo settore. Ma insieme le possiamo trovare” spiega Zeno Filippi, che è responsabile delle risorse umane in Amnesty International. Insieme a Marco Cinquegrana, responsabile delle risorse umane di Actionaid, ha presentato oggi il progetto al Reinventing, la due giorni dedicata al Terzo settore che si svolge ogni anno a Milano.

Un sondaggio per misurare il benessere dei propri dipendenti

L'ascolto dei propri dipendenti si è concretizzato con un'analisi di clima: un questionario per misurare il benessere percepito, che lo staff ha compilato. Le domande sono state costruite con tecniche psicometriche validate su scala internazionale e sono il frutto della collaborazione con l’Università di Verona, partner del progetto. Le domande sono state molto dirette, ad esempio "Quanta fiducia hai nei tuoi capi? Quanto sei soddisfatto del tuo lavoro?" e sono state adattate al linguaggio specifico di ogni organizzazione. Le risposte sono state anonime. La novità è proprio la somministrazione in contemporanea a tante realtà diverse, che permetterà anche di comparare i risultati delle singole organizzazioni con la media generale.

“L’obiettivo non è la ricerca in sé” spiega Filippi, “ma produrre cambiamenti dentro le organizzazioni, nel breve e nel lungo periodo”. E anche farsi un'idea dello stato di salute dell'intero settore. L’idea è nata prima della pandemia ed è stata poi adattata al vissuto dell'ultimo anno e mezzo. Partecipare al sondaggio ha voluto dire “pensare a costruire il domani, farsi un’idea di futuro”.

I risultati della ricerca saranno disponibili nelle prossime settimane, poi si creeranno gruppi di lavoro interni alle organizzazioni e si punterà ai cambiamenti concreti. "Non mi risultano esperienze di rete simili nel mondo del profit" spiega Filippi, "è un progetto pilota". L'intenzione è ripetere l'analisi periodicamente per misurare l'impatto dei cambiamenti che verranno messi in atto e coinvolgere sempre più realtà nel progetto. L’ottica, per tutti, è di mettere al centro l’ascolto di chi vive l’ambiente di lavoro quotidianamente.

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