
Non è solo il teatro a curare la disabilità, ma la disabilità a curare il teatro. È lo straordinario capovolgimento di prospettiva che anima il progetto Casa Teatro, la nuova iniziativa nata da Fondazione Allianz Umana Mente in collaborazione con il Teatro degli Incamminati e Officine Creative dell’Università di Pavia. Si tratta di una scuola biennale che impegna attori e attrici con e senza disabilità per quattro giorni a settimana, tre ore al giorno. «Questo progetto punta a offrire all'arte un linguaggio nuovo grazie agli attori con disabilità, che stanno rivoluzionando le arti sceniche con originalità, improvvisazione e autenticità », spiega il professore Fabrizio Fiaschini, direttore scientifico del corso e professore in Discipline dello spettacolo all’Università degli Studi di Pavia.
La scuola è partita a ottobre con una ventina di ragazzi che, nel primo anno, si dedicheranno alla formazione teorica. L'ultimo semestre del 2026 sarà invece riservato alla messa in scena di produzioni, in cui attori e attrici saranno protagonisti di spettacoli che debutteranno in festival e teatri a livello nazionale. Le lezioni spaziano dalla recitazione alla scrittura scenica, dalla progettazione di laboratori di teatro sociale a clownerie. Sofia Orsenigo, una delle allieve con sindrome di Down, non ha dubbi, la sua lezione preferita è attivazione vocale. Ha 22 anni e da qualche mese ha iniziato questo percorso: « A teatro raccontiamo il nostro spirito di gioia e di compagnia, di condivisione».
Sofia è molto determinata, sogna di diventare un’attrice famosa e racconta di non avere alcuna timidezza quando calca il palcoscenico, anzi: « Mi piace guardare negli occhi le persone perché lì si riflette un po’ della nostra anima», racconta con un sorriso. La sede del corso è il Teatro degli Angeli di Milano, recentemente ristrutturato per diventare uno spazio pienamente accessibile, con un palco a filo pavimento che facilita la partecipazione di tutti. Il direttore artistico è l’attore Giacomo Poretti, che commenta: « È una grande responsabilità, ma sono felicissimo di essere stato travolto da questo ciclone. Credo fermamente che insieme, disabilità e non disabilità, possano generare una potenzialità espressiva straordinaria».
Casa Teatro è solo l’ultimo dei tanti progetti portati avanti dalla fondazione, attiva da oltre vent’anni. «Siamo entrati nel mondo della filantropia con un’idea che all’epoca, nel 2002, era abbastanza innovativa: non solo sostenere realtà bisognose di finanziamenti, ma fare gruppo con loro, selezionare i progetti più meritevoli e poi accompagnarli », racconta il presidente Maurizio Devescovi. Da allora sono stati erogati 40 milioni di euro per sostenere 300 iniziative, coinvolgendo circa 72.000 persone. La regola è sempre stata chiara: progetti sostenibili e replicabili. Tra queste iniziative c’è “Impariamo dall’eccellenza”, nato per favorire l’inserimento lavorativo di giovani provenienti da contesti svantaggiati dando la possibilità di svolgere un tirocinio in una struttura di eccellenza nel mondo della ristorazione e dell’hotellerie. Oggi una cinquantina di alberghi accolgono questi ragazzi, formandoli e spesso inserendoli stabilmente in cucina, in sala o in reception.
Tra chi ha colto questa opportunità c’è Jay Cee Malabanan, 21 anni, che sogna di diventare concierge con il titolo di Chiavi d’Oro: «Il mio professore dell’Istituto Professionale dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Carlo Porta mi ha proposto di partecipare perché aveva visto del potenziale in me. Ho avuto l’occasione di lavorare per tre mesi al Principe di Savoia durante l’estate: un’esperienza bellissima che mi ha fatto crescere sia professionalmente che personalmente. Mi ha insegnato a concentrarmi su cosa posso fare per migliorare nei momenti di difficoltà, piuttosto che sugli errori». Un altro esempio dei progetti portati avanti da Fondazione Umana Mente è «SuperEroica», avviato nel 2022 per permettere ad atleti con disabilità intellettive di partecipare a L’Eroica, la celebre gara ciclistica di Gaiole in Chianti. O ancora « Hol4All – Holiday for All», che ha offerto vacanze inclusive al mare, in montagna e in barca a vela a 176 famiglie e 184 persone con disabilità o malattie rare. « Da oltre vent’anni, abbiamo capito che fare filantropia significa incidere davvero sulla vita delle persone e generare sostenibilità intesa come valore condiviso, creando una circolarità che aiuta le persone ad aiutare a loro volta», sottolinea il segretario generale Nicola Corti.