venerdì 29 marzo 2024
Sergio Urbani, dg di Fondazione Cariplo, presenta i nuovi bandi: «L’obiettivo è avvicinare alle iniziative culturali 50mila cittadini che finora non ne hanno avuto accesso»
La premiazione di Fringe Festival (Bando “Sottocasa”)

La premiazione di Fringe Festival (Bando “Sottocasa”)

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«Luoghi da rigenerare», «Valore della cultura», «Cultura diffusa» e «Clima creativo». Sono i quattro nuovi bandi in ambito culturale appena lanciati all’interno delle quattro linee del mandato 2024-2027 di Fondazione Cariplo che opera a sostegno e per la promozione di progetti di utilità sociale con declinazioni in cultura, ambiente, sociale, ricerca scientifica. I macro-obiettivi sono ambiziosi: creare valore condiviso attraverso il sostegno alla creazione e allo sviluppo sostenibile di ecosistemi territoriali; ridurre le diseguaglianze intervenendo sulle diverse forme di povertà e fragilità; allargare i confini comprendendo e gestendo le relazioni tra il territorio di riferimento, l’Italia e l’Europa; creare le condizioni abilitanti al rafforzamento delle comunità. Nero su bianco è stato fissato anche un obiettivo concreto: avvicinare quest’anno alle iniziative culturali 50mila cittadini che finora non ne hanno avuto accesso.

Si tratta di traguardi da raggiungere proprio attraverso strumenti tradizionali e rinnovati alla luce dei successi degli anni scorsi ma anche nuovi bandi, attraverso i quali la Fondazione sostiene numerosi enti del Terzo Settore che sul territorio realizzano iniziative ingaggiando gruppi formali e informali e coinvolgendo cittadini e professionisti. Inoltre, il supporto di Fondazione Cariplo si manifesta attraverso collaborazioni attivate con partner selezionati per sperimentare progetti a carattere integrato e innovativo.
Fondazione Cariplo è conosciuta e identificata soprattutto come un attore attivo in campo sociale, in particolare sul fronte del welfare e delle povertà, ma tra le attività filantropiche promosse anche quelle culturali rappresentano una quota importante dell’impegno complessivo: «Lo scorso anno abbiamo deliberato circa 170 milioni di euro, dei quali 53 milioni sono stati destinati al sostegno di iniziative culturali», racconta il direttore generale della Fondazione, Sergio Urbani.

Un impegno che nasce da un principio in cui la Fondazione crede fortemente: «Nella nostra visione la cultura è uno di quei beni essenziali a cui va garantito l’accesso, al pari del cibo, della salute, della casa e del lavoro – prosegue Urbani –. Del resto spesso è proprio attraverso la cultura che le persone maturano un senso di appartenenza a una comunità e una consapevolezza della propria identità. La povertà culturale è un rischio grave da cui tutelare le persone, in particolare quei soggetti che per ragioni geografiche o economiche sono a rischio esclusione».

Dal 1991 ad oggi Fondazione Cariplo ha sostenuto 15.524 progetti culturali per oltre 1,2 miliardi di euro nelle aree in cui opera, ovvero in Lombardia e nei territori di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. Un contributo destinato a crescere anche con le quattro novità presentate per quest’anno, con cui si mettono in campo circa 10 milioni di euro al fine di promuovere sempre di più la cultura come «forza rigenerante» per le comunità e i territori. Nel corso dell’anno poi verranno attivati ulteriori bandi che seguono filoni diversi, sempre nel solco della cultura.

Il primo bando presentato si chiama “Luoghi da rigenerare”. «Con un budget di 5 milioni di euro si cercherà così di favorire la riapertura e restituzione alle comunità di luoghi fortemente simbolici per il contesto, anche attraverso percorsi di ascolto e coinvolgimento della cittadinanza e delle istituzioni», spiega Urbani. Tra i criteri che verranno valutati per l’ammissibilità dei progetti ci sono l’integrazione con piani e programmi di rigenerazione e valorizzazione del contesto culturale e sociale, l’ingaggio delle comunità nelle varie fasi, la proposta di nuove attività culturali e la previsione di un piano di monitoraggio.
Dopo il lungo periodo buio del Covid, che per due anni si è abbattuto come un macigno sulle imprese del settore e di fatto ha imposto una netta riduzione della partecipazione dei cittadini agli eventi culturali, con due nuovi bandi Fondazione Cariplo da una parte cerca di incentivare i cittadini verso i consumi culturali e dall’altra parte prova a favorire il rinnovo delle proposte delle organizzazioni.

Nello specifico, con “Valore della cultura” (budget di 3 milioni di euro) si vuole incoraggiare lo sviluppo e il rafforzamento di un’offerta ricca, articolata e di qualità in termini di curatela, produzione, gestione e promozione.

Attraverso “Cultura diffusa” si esplicita il sostegno a progetti che sviluppino efficaci strategie di allargamento, diversificazione e coinvolgimento dei pubblici e che, in particolare, facciano riferimento alla «fruizione condivisa» (ovvero iniziative impostate sull’incontro e l’aggregazione tra i partecipanti) e alla «co-creazione» (coinvolgimento tramite percorsi laboratoriali per realizzare prodotti culturali da restituire poi alla comunità di appartenenza).

L’ultima novità è il bando intersettoriale (Arte e cultura + Ambiente) “Clima creativo” che con 1,15 milioni di euro a disposizione è rivolto a partenariati composti da almeno un’organizzazione non profit attiva in campo culturale e un’altra in campo ambientale. Ciascuna proposta dovrà essere dedicata a un unico istituto scolastico (scuola secondaria di secondo grado), che potrà essere coinvolto come semplice beneficiario delle attività progettuali o in qualità di partner. Lo scopo è favorire la partecipazione attiva di ragazze e ragazzi che frequentano le scuole secondarie di secondo grado alla co-progettazione e sviluppo di percorsi di educazione alla sostenibilità ambientale fondati sui linguaggi artistici e creativi.

In tempo di scarsità di risorse, quando i contributi pubblici destinati alla cultura sono in diminuzione, la collaborazione tra soggetti privati e istituzioni sarà un fattore fondamentale per sfruttare al massimo le risorse a disposizione e destinare i fondi ai progetti più meritevoli e dall’impatto più significativo. «Nessuno da solo è decisivo, anche noi siamo un tassello che insieme ad altri può funzionare – spiega Urbani –. Per questo scegliamo sempre di co-finanziare i progetti, facilitiamo il dialogo tra attori diversi e cerchiamo di fare le scelte migliori per il bene delle comunità e i territori».

Il direttore generale ricorda infine l’importanza di presentare progetti innovativi, che coinvolgano la comunità di riferimento e abbiamo un impatto positivo sulla stessa: «Nella fase di selezione questi parametri saranno valutati con estrema attenzione, assieme alla sostenibilità del progetto nel tempo – aggiunge Urbani –. Presentare un bellissimo progetto di ristrutturazione di un teatro senza coinvolgere la comunità locale rischia di essere inutile e controproducente. Anche in questo caso, dunque, il gioco di squadra tra enti e persone sarà determinante».

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