martedì 2 aprile 2024
Una riflessione sull’importanza della creatività per promuovere e proteggere il talento delle bambine, toccate già in giovane età da pregiudizi e stereotipi che ne limitano il potenziale
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«Cari genitori, come state? L’altra sera eravate contenti per il mio voto in matematica. Ho preso il massimo perché ho fatto come dite sempre voi: mi sono impegnata e ho studiato per la verifica senza distrazioni. Anche la maestra era contenta, mi ha fatto i complimenti davanti a tutta la classe, ma io mi sono sentita un po’ strana. Prendere il voto più alto di tutti è stato bello, ma io sono più orgogliosa del disegno che ho fatto la settimana scorsa. Quello che ho colorato con tutti i puntini, ve lo ricordate? Quello dove c’era una bambina che si arrampicava sull’albero senza scarpe, quando mamma l’ha visto ha riso perché le avevo disegnato le calze tutte sporche di marrone (era la terra). Mamma ha detto che la bambina mi somigliava, ma per fortuna lei mi manda in giro con le calze pulite. Ve l’ho regalato ma poi in casa non l’ho più visto. Ecco, vi scrivo per dirvi che se l’avete perso non fa niente, posso rifarlo. Io sono tanto felice quando disegno, non penso più a niente e posso solo immaginare. Non lo faccio per prendere un bel voto in arte con la maestra Federica, anche perché quando succede non mi sembra che siete contenti come per i voti nelle altre materie. Per la verifica ho studiato tanto, ma anche per finire quel disegno ci ho messo tempo e impegno, i puntini mi hanno fatto venire male alla mano, ma alla fine è venuto benissimo (magari per voi Andre è più bravo, ma lui è anche più grande, quindi non vale). Se faccio un disegno ancora più bello, lo appendiamo in cucina? (Sì) (No) Vi voglio tanto beneeeeeee e i disegni intorno li ho fatto io!!!».

Sofia ha scritto ai suoi genitori, non ci è dato di sapere se sono un papà e una mamma, due papà o due mamme. Non importa, questa lettera immaginaria è stata pubblicata a colori e a tutta pagina sui principali quotidiani nel giorno in cui si celebra la Giornata Internazionale della Donna. Quello color giallo mimosa per intenderci. Il meta messaggio tra le righe di questa lettera è stato affidato alla competenza di Stefania Andreoli, psicoterapeuta e scrittrice, scelta da Lego per incoraggiare il potere creativo delle bambine. La pagina nasce a seguito di una ricerca commissionata dal Gruppo Lego in 36 Paesi su oltre 61.500 genitori e prole di età compresa tra i 5 e i 12 anni, i cui risultati evidenziano che le bambine hanno davanti un ostacolo più grande dei loro omologhi di genere opposto: una società che impone una ricerca della perfezione sempre più crescente e che non riconosce loro il valore creativo. Brava Lego, e bravissima la dottoressa Andreoli a chiudere la pagina con un invito: «Fidiamoci delle nostre bambine, a ogni età, cosicché possano costruire il loro futuro». Sono il papà di una ragazzina, e vorrei tanto che i suoi prossimi 8 marzo potessero non aver bisogno di pubblicità così, che purtroppo servono ancora.


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