martedì 24 gennaio 2023
L'azienda fondata a Erba da Rino Roda inaugurerà entro fine anno un nuovo polo produttivo, grazie anche alla scelta di finanziarsi sul mercato
La famiglia Roda (foto di Lucrezia Roda) e le Trafilerie San Paolo sono un punto di riferimento nella zona a cavallo tra la provincia di Lecco e quella di Como

La famiglia Roda (foto di Lucrezia Roda) e le Trafilerie San Paolo sono un punto di riferimento nella zona a cavallo tra la provincia di Lecco e quella di Como

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«Credo che tra le qualità di un bravo imprenditore ci debba essere anche la capacità di ascoltare i propri collaboratori, perché si può imparare qualcosa anche dal più umile operaio e, soprattutto, perché senza buone maestranze non si va da nessuna parte». Dopo più di settant’anni di lavoro, è ancora questa la stella polare di Rino Roda, classe 1929, presidente del gruppo Trafilerie San Paolo di Erba, in provincia di Como, azienda leader in Italia nello stampaggio a freddo dell’acciaio per i settori automotive, edilizia, ferroviario, oil & gas ed aeronautico. Gruppo con sette aziende, 130 dipendenti e un fatturato di circa 90 milioni di euro con l’obiettivo di arrivare a 100 nel 2025, le Trafilerie San Paolo, nelle scorse settimane, hanno lanciato un ambizioso piano di sviluppo attraverso l’emissione di un minibond di 2 milioni di euro con scadenza 2027. Risorse che consentiranno alla società di realizzare un nuovo polo produttivo a Molteno, nella Brianza lecchese, su un’area di 40mila metri quadrati, di cui 16mila di superficie coperta, che sarà pianamente operativo entro la fine del 2023. Un progetto di sviluppo complesso e importante – portato avanti con Mediocredito Trentino Alto Adige, il Gruppo Italfinance e la garanzia del Fondo Europeo per gli investimenti – che, si legge in una nota del Gruppo, «permetterà all’azienda di ottimizzare molte attività e di ridurre in misura significativa i costi».

Con il fondatore Rino Roda, che a 93 anni continua a seguire attivamente le vicende aziendali, il progetto di sviluppo è portato avanti dai suoi sette figli (Tiberio classe 1955, Antonella ’57, Fulvia ’58, Andrea ’60, Carlo ’64, Massimo ’66 e Raffaella ’68), tutti operativi all’interno del Gruppo con ruoli apicali e strategici. Anche sette dei quindici nipoti del patriarca sono già impegnati nella società, rendendo il Gruppo Trafilerie San Paolo un esempio quasi unico, in Italia, di impresa a conduzione familiare. «I nostri genitori hanno fatto un buon lavoro», ci tiene a ribadire Massimo Roda, Cfo delle Trafilerie San Paolo, ricordando anche mamma Teresa, mancata nel 2008 a 78 anni, una vita passata con il marito Rino a far crescere l’azienda e la famiglia. «Ognuno ha il proprio percorso, ma poi ci ritroviamo tutti uniti a mandare avanti l’impresa», sottolinea Massimo Roda.

Famiglia e impresa rappresentano un tutt’uno per i fratelli Roda, visto il rapporto «quasi familiare» instauratosi con i collaboratori, per i quali sono organizzati “family day” in azienda con la partecipazione di coniugi e figli. Per decine di famiglie della Brianza a cavallo tra il Lecchese e il Comasco, Trafilerie San Paolo rappresentano, infatti, un punto di riferimento importante, tanto più in questi ultimi anni difficili, con la crisi pandemica prima e la guerra ora, che hanno reso incerto il futuro. «Con il nuovo investimento di Molteno vogliamo rafforzare ulteriormente la nostra presenza sul territorio, a beneficio dell’occupazione locale», rilancia Massimo Roda, aggiungendo che «le tecnologie che saranno utilizzate miglioreranno la qualità del lavoro dei dipendenti e il rispetto dell’ambiente esterno».

L’investimento avrà, dunque, anche importanti ricadute sulla tutela ambientale e la sicurezza sul lavoro. Le Trafilerie San Paolo, infatti, sono state tra le prime ad adottare un trattamento dell’acciaio completamente green. «Non meno importanti – sottolinea il comunicato del Gruppo – le innovazioni sui nuovi forni di ricottura, che lavorano a pieno regime con un abbattimento importante del consumo energetico e sul trattamento di sabbiatura, che avviene con una diminuzione notevole dei tempi di lavorazione rispetto al passato». Sul fronte della salute dei lavoratori, la nota spiega che «tutti gli impianti sono informatizzati e robotizzati in modo da garantire una maggiore sicurezza sul lavoro».

Le ricadute sul territorio dell’investimento operato da Trafilerie San Paolo sono sottolineate anche da Diego Pelizzari, direttore generale di Mediocredito Trentino Alto Adige, istituto di credito che sostiene lo sviluppo delle piccole e medie imprese con sedi a Trento, Bolzano, Treviso, Padova, Brescia e Bologna e ha sottoscritto interamente il titolo emesso dal gruppo comasco. «Credo sia strategica, per una realtà come le Trafilerie San Paolo, la scelta di approcciare il mercato dei capitali utilizzando uno strumento innovativo come questo, utile a sostenere progetti di sviluppo con risvolti positivi in termini di impatto ambientale e riduzione dei consumi energetici – commenta Pelizzari –. Importante anche la presenza della garanzia europea a valere sul Pan European Guarantee Fund, che abbiamo potuto attivare grazie all’accordo in essere con il Fondo Europeo per gli Investimenti».

Sull’efficacia del minibond per sostenere lo sviluppo delle Pmi insiste anche Massimiliano Brion, responsabile della Divisione di Finanza straordinaria e strutturata di Italfinance, gruppo nato oltre trent’anni fa, che assiste circa 15mila aziende con la propria rete di oltre 80 consulenti. «Un’azienda strategica e a vocazione fortemente industriale del territorio lombardo ha scelto di sostenere il proprio sviluppo, attraverso questa partnership virtuosa con Italfinance e Mediocredito Trentino Alto Adige – afferma Brion –. Il minibond è uno strumento di credito a medio lungo termine innovativo, interessante perché consente alle aziende di accedere al mercato dei capitali in aggiunta al tradizionale canale bancario e di ottenere una forte visibilità sul mercato nei confronti di clienti, fornitori, competitors e altri investitori, per la stima espressa in loro favore dal sottoscrittore. Siamo molto contenti di aver dato il nostro contributo al raggiungimento di questo importante risultato».

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