mercoledì 18 settembre 2019
Confermata la cessione del ramo d'azienda. La Prs produrrà container refrigeranti
Manifestazione a Napoli dei lavoratori Whirpool (Ansa)

Manifestazione a Napoli dei lavoratori Whirpool (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

A nulla sono valsi i 16,9 milioni stanziati con decreto dal primo governo Conte: secondo Whirlpool, l’unica soluzione alla vertenza che ha investito a giugno scorso lo stabilimento di Napoli è la cessione del ramo d’azienda. La società americana era stata chiara nelle scorse settimane, nonostante il pressing del ministero dello Sviluppo economico e dei sindacati che hanno sperato fino all’ultimo in una soluzione che non prevedesse la riconversione del sito: i soldi stanziati dal governo precedente non bastano, e l’unica alternativa al licenziamento dei 412 lavoratori dello stabilimento di Napoli è cedere. Mancava solo l’annuncio ufficiale. E ieri, al tavolo convocato al ministero con tutte le parti, l’amministratore delegato, Luigi La Morgia, ha svelato il nome dell’azienda che subentrerà a Whirlpool: la Prs, che produrrà container refrigerati al posto delle lavatrici di alta gamma. La cessione del ramo d’azienda partirà già oggi, «sarà perfezionata entro il 31 ottobre 2019 e avrà efficacia a decorrere dal primo novembre 2019», ha fatto sapere in una nota Whirlpool, che «è sin da ora impegnata a sostenere un costo significativo dell’operazione di vendita, quantificabile in 20 milioni di euro, per la nuova missione del sito di Napoli, che garantirà, per tutti i lavoratori, i diritti acquisiti, le tutele reali e il livello retributivo corrente». Rassicurazioni che non convincono né il Mise né i sindacati né i lavoratori dell’azienda, giunti in massa ieri a Roma. Quando l’attesa notizia della cessione si è materializzata, hanno chiesto ai propri rappresentanti di ritirarsi dal tavolo. Il ministero, rappresentato al tavolo dalla sottosegretaria Alessandra Todde e dal vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial, ha espresso in una nota «la ferma contrarietà alla decisione unilaterale dell’azienda, sottolineando come il governo non può accettare il comportamento dei vertici della Whirlpool, che hanno sempre trovato il supporto e la collaborazione di tutte le istituzioni per individuare una soluzione condivisa finalizzata a garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dei lavoratori del sito di Napoli». I sindacati hanno annunciato il blocco dei cancelli già da oggi, dopo l’assemblea che si terrà nella fabbrica di via Argine. Domani invece è prevista la riunione di tutti i delegati degli stabilimenti Whirlpool d’Italia, che decideranno la data di uno sciopero generale dei lavoratori del gruppo. «Sarà una manifestazione nazionale a cui aderiranno tutti gli stabilimenti del gruppo. Decideremo insieme dove tenerla, spero al centro direzionale di Napoli», ha spiegato la segretaria generale della Fiom, Barbara Tibaldi. Intanto l’azienda tira dritto per la sua strada e invita i sindacati a effettuare «l’esame congiunto del trasferimento del ramo d’azienda e del piano industriale».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: