mercoledì 7 febbraio 2018
Robot e algoritmi dietro la volatilità delle azioni
Wall Street prova a risalire. Le Borse restano nervose
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Serve ancora un po’ di tempo per capire dove stanno andando davvero le Borse. Dopo avere perso quasi il 10% nel giro di tre giorni, Wall Street ieri ha tentato il rimbalzo. Ci è riuscita. I due indici principali della Borsa più grande del mondo, il Dow Jones e lo S&P500, alla fine di una giornata altalenante hanno imboccato la strada del rialzo, chiudendo rispettivamente a +2,34% e +1,75%. Il Dow Jones ha recuperato circa metà dei 2mila punti che aveva perso da giovedì scorso, riportandosi a ridosso dei 25mila punti. Non così lontano dal record di 26.616 punti, il massimo storico toccato lo scorso 26 gennaio. La direzione è ancora incerta perché la volatilità resta molto elevata. L’indice Vix, che misura le oscillazioni dei titoli quotati a Wall Street, ha raggiunto ieri i 50 punti, il massimo dall’agosto del 2015. Credit Suisse, che aveva creato un fondo iperspeculativo per scommettere contro la vo- latilità dei mercati, se lo è visto spazzare via: ha annunciato che lo chiuderà dopo che il valore dell’intero investimento del fondo è precipitato da 550 a 70 milioni di dollari nel giro di pochi giorni. Resta da capire se la Borsa americana si è presa una pausa nella sua discesa o se la “correzione” dei valori è compiuta.

Dal momento che gli scambi sono dominati da computer e sistemi di intelligenza artificiale è da capire anche in che modo gli algoritmi erano stati impostati per gestire l’eventuale retromarcia dei listini. È da vedere anche in che modo questi strumenti si comporteranno se davvero la Federal Reserve dovesse accelerare il rialzo del costo del denaro, rendendo di nuovo attraenti le obbligazioni (che sono costretti a offrire rendimenti più alti se sale l’inflazione) a scapito delle azioni. La situazione sarà più chiara già stamattina, quando chiuderanno i mercati asiatici, dove gli scambi terminano quando in Europa è primo mattino. Ieri le Borse asiatiche avevano pagato il lunedì nero di Wall Street, imitandola con cadute anche superiori al 4% a Tokyo e Hong Kong. Anche l’Europa ha risentito del pessimismo “made in Usa”: Londra ha perso il 2,6%, Francoforte e Parigi il 2,3%, Milano il 2%. Da Washington il segretario al tesoro, Steve Mnuchin, non si è mostrato molto preoccupato: «Monitoriamo la situazione. I fondamentali sono solidi, l’economia sta facendo bene. I mercati stanno funzionando bene. È necessario concentrarsi su investimenti di lungo termine». In Europa i funzionari della Banca centrale europea hanno fatto un giro di colloqui con gli operatori per sondare le loro aspettative. Ne sarebbe emersa, rivela Bloomberg, l’idea che si tratti di una “correzione” dei valori dopo la corsa dell’anno passato.


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