venerdì 19 novembre 2021
Sticchi Damiani in occasione della Giornata Mondiale: "Basta una parola: rispetto, per noi e per gli altri"
Massimiliano Rosolino con il manifesto dell'iniziativa

Massimiliano Rosolino con il manifesto dell'iniziativa - .

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Saranno Massimiliano Rosolino, Antonella Palmisano, Ettore Bassi, Gianni Ippoliti, Linus, Maria Leitner, Gigi Miseferi Antonio Giovinazzi e Vicky Piria i testimonial della campagna “Mi impegno”, che l’ACI lancia sui social in occasione della “Giornata Mondiale in memoria delle vittime della strada”. Salvare migliaia di vite ogni anno, si può: dipende solo da noi. Basta impegnarsi a non guardare il telefono mentre si guida, a non correre, anche se abbiamo fretta, a non guidare se abbiamo bevuto, ad allacciare sempre cinture e seggiolini e a fare sempre attenzione a ciclisti e pedoni.

“La Giornata Mondiale in memoria delle vittime della strada - ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani - deve farci riflettere sul fatto che una semplice distrazione può farci perdere il bene più grande e prezioso che abbiamo: la vita. Non è assurdo perdere o togliere la vita per un messaggino, una foto o un filmato? Rischiare di non arrivare mai, solo per non tardare qualche minuto? Voler guidare a tutti i costi, anche se abbiamo bevuto? Non perdere pochi secondi ad allacciare cinture e seggiolini? Non fare attenzione a utenti fragili come ciclisti e pedoni?. La soluzione c’è: siamo noi”, ha concluso Sticchi Damiani. “Basta una parola: rispetto. Rispetto per noi stessi, per gli altri e per le regole. Io “Mi impegno”. Fatelo anche voi. Una mobilità più sicura, rende più sicura la nostra vita”.

L’anno scorso, in Italia, si sono verificati 118.298 incidenti stradali: 2.395 persone hanno perso la vita e 159.249 sono rimaste ferite. Parliamo di 324 incidenti, 436 feriti e 6,5 morti al giorno. I più colpiti sono i più piccoli tra 5 e 9 anni: 10 morti, il 150% in più rispetto al 2019. Ma c’è un dato altrettanto inquietante: i morti tra i 10 e i 14 anni sono aumentati di oltre il 35%. Un bilancio drammatico e inaccettabile, con costi sociali che superano gli 11,6 miliardi di euro l’anno, pari allo 0,7 per cento del PIL



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