mercoledì 8 novembre 2023
Secondo l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino la produzione mondiale è scesa al livello più basso dal 1961. L'Italia non è più il primo produttore al mondo, sorpassata dalla Francia
Per effetti del clima è crollata la produzione mondiale di vino

IMAGOECONOMICA

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Per quest'anno l'Italia ha perso la sua posizione di maggior produttore di vino al mondo, sorpassata dalla Francia che torna così al podio della classifica per la prima volta in 9 anni.
Sono stime dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino che segnala come la produzione mondiale di vino sia scesa al livello più basso dal 1961: si tratterebbe di un record negativo da oltre 60 anni e causato dal fatto che i vigneti colpiti da eventi climatici estremi, hanno limitato appunto la produzione. Nel dettaglio, quella a livello globale ha raggiunto i 244,1 milioni di ettolitri, con un calo del 7% rispetto all'anno scorso.

In Italia invece la produzione di vino è calata in modo più marcato, ossia del 12%, ai minimi dal 2017. Peggio è andata per la Spagna, colpita dalla siccità, che pur toccando i minimi da 20 anni con un calo del 14% rispetto al 2022, ha mantenuto comunque la sua posizione di terzo produttore di vino.

I dati di quest'anno vanno, tuttavia, presi con cautela ha precisato il capo del Dipartimento di statistica e trasformazione digitale, Giorgio Delgrosso nell'anticipare le stime, poiché per alcuni grandi paesi come la Cina i dati non sono ancora disponibili. Inoltre, l’elevata volatilità dei volumi di produzione osservata negli ultimi anni sia a livello nazionale che regionale rende l’esercizio di previsione ancora più difficile.

Questo scenario negativo può essere attribuito a cali significativi nei principali Paesi produttori di vino in entrambi gli emisferi. Mentre nell’emisfero sud Australia, Argentina, Cile, Sudafrica e Brasile hanno registrato variazioni su base annua comprese tra il -10% e il -30%, nell’emisfero nord sono stati Italia, Spagna e Grecia i paesi che hanno sofferto di più. dalle cattive condizioni climatiche durante la stagione di crescita. Solo gli Stati Uniti e alcuni paesi dell'UE come Germania, Portogallo e Romania hanno registrato condizioni climatiche favorevoli che hanno portato a volumi nella media o superiori alla media.

Ancora una volta, le condizioni climatiche estreme, come gelate precoci, forti piogge e siccità, hanno avuto un impatto significativo sulla produzione del vigneto mondiale. Tuttavia, in un contesto in cui il consumo globale è in calo e le scorte sono elevate in molte regioni del mondo, la bassa produzione prevista potrebbe riportare equilibrio nel mercato mondiale.
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