giovedì 26 marzo 2015
Ripianare buchi di bilancio, pagare gli straordinari (e persino le divise) ai vigili: “Quattroruote” svela come le amministrazioni “interpretano” gli obblighi di legge. A Milano poi...
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​Dopo aver denunciato lo scandalo dei costi ingiustificati applicati dagli enti locali per le notifiche delle contravvenzioni (la visura è gratuita per gli enti pubblici e la raccomandata costa 6,60 euro ma a Milano ricevere una multa a casa costa quasi 20 euro, mentre a Genova solo la metà, chissà perchè), il mensile Quattroruote di aprile, in edicola da oggi, torna a parlare di multe svelando come vengono utilizzati i soldi incassati dalle varie amministrazioni

L’inchiesta, passa in rassegna undici città tra nord, sud e centro Italia e denuncia come i proventi siano utilizzati per pagare forniture e servizi di più vario genere, nonostante l’articolo 208 del Codice della strada imponga che almeno il 50% di quanto incassato vada destinato alla sicurezza stradale. Ma siccome la norma è molto generica, le amministrazioni locali hanno gioco facile nell’interpretare e modo loro la lettera del Codice, finanziando attività, spese e investimenti che con la sicurezza stradale hanno poco a che fare. Non raramente infatti i fondi servono a ripianare buchi di bilancio, contrarre mutui e pagare imposte.

Alcuni esempi: a Napoli, a fronte di 30 milioni di incasso, 3,1 milioni di euro sono stati impiegati per non meglio precisate “politiche sociali per favorire la mobilità sul territorio cittadino”; 345.800 euro sono stati spesi per la convenzione Fastweb e ben 1 milione di euro sono serviti ad acquistare nuove divise ai vigili. Bari ha destinato 1,4 milioni di euro (sui 7,9 incassati) ad assegni, indennità, contributi e irap; 94 mila quelli che Pesaro ha utilizzato per la previdenza integrativa, mentre Prato ne ha spesi 289 mila per incentivazione, straordinari e flessibilità di polizia.  10 milioni di euro è la cifra spesa dal Comune di Milano per pagare straordinari e “servizi particolari” agli agenti.

Vale la pena qui di ricordare che 3.000 ore di lavoro straordinario - come ha rivelato in questi giorni un'inchiesta di “Avvenire”  http://www.avvenire.it/motori/PDFPagine/2015/25%20Marzo.pdf -sono state pagate in questi ultimi mesi ai vigili di Milano solo per occuparsi negli uffici delle migliaia di ricorsi presentati da cittadini inferociti che hanno ricevuto multe “fuorilegge”, cioè notificate oltre i 90 giorni previsti dal Codice. Ricorsi che a dispetto dell'insistente volontà persecutoria del Comune - peraltro osteggiata anche dal Viminale - i cittadini generalmente vincono davanti al giudice di pace. Accollandosi però forti spese ed enormi perdite di tempo. 

Per gli stessi motivi a Torino sono stati utilizzati 3,5 milioni di euro, mentre le operazioni di sgombero neve ad Aosta sono costate 611 mila euro. Trento ha utilizzato 158 mila euro (sul totale di 1,7 milioni) per noleggiare apparecchiature di controllo e accertamento. Un milione di euro è stato speso dal Comune di Trieste per la manutenzione ordinaria degli impianti di illuminazione.

All’interno del Codice della strada c’è poi un’altra norma che viene puntualmente disattesa: l’obbligo di inviare al ministero dei Trasporti e dell’Interno la relazione sull’utilizzo dei proventi delle multe: nel 2014, soltanto 438 amministrazioni su 8.167 hanno ottemperato a tale indicazione. No comment. 

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