C'è l'effetto crisi, certamente. Ma anche un problema più strutturale di differenza tra il livello di istruzione dei giovani italiani e l'offerta di posti di lavoro. Così sempre più laureati si trovano "in fila" per chiedere un posto di lavoro di medio-bassa qualificazione. Lo testimonia un'indagine di Infojobs.it, uno dei principali siti in Italia e in Europa nel settore del recruiting online per numero di offerte, traffico Internet e numero di CV in database. Secondo i dati in suo possesso, infatti, sono in costante aumento le domande di lavoro per posizioni medio-basse come vigilantes, custodi e baristi in cui è richiesto almeno il diploma di maturità. E il dato più significativo è che il numero di laureati (laurea breve e laurea specialistica) che si candidano a ricoprire questi ruoli è in costante crescita e ha ormai raggiunto un terzo del campione. "Il 33% dei CV per offerte di lavoro di vigilantes arriva da laureati - conferma una nota di Infojobs,it - così come il 30% di quelli relativi a offerte di custodi. Le fasce d’età 25-29 e 30-34 sono le più rappresentate, indicando chiaramente che non si tratta solo di neo-laureati alla ricerca di un primo impiego, ma anche di candidati che dovrebbero già essere inseriti nel mondo del lavoro".Ecco tre esempi elaborati da Infojobs.it. Per i posti da Vigilantes il 42.1% dei candidati è in possesso di un diploma, il 33% è laureato (laurea breve e/o specialistica).Per i posti da custodi, il 51,8% dei candidati è in possesso di un diploma, il 30,2% è laureato.Fra i candidati per i posti da barista, il 56,7% dei candidati è diplomato mentre il 12,7% è laureato.Il fenomeno si registra anche in altri Paesi come gli Stati Uniti. Secondo un’importante indagine del U.S. Bureau of Labor Statistics, infatti, il fenomeno della sovra-qualificazione negli Stati Uniti è in crescita e tenderà ad ingigantirsi ancor di più nel prossimo futuro. Le previsioni di questo studio, che arrivano fino al 2018, indicano chiaramente che i settori trainanti nelle assunzioni saranno riconducibili alle attività cosiddette ‘ancillari’ che non sono mai state considerate particolarmente appaganti o remunerative. Ci vorranno sempre più badanti, operatori di call center e addetti al telemarketing, cuochi e vigilantes ai quali gli uffici delle risorse umane chiederanno titoli di studio superiore (diploma o laurea) per snellire e semplificare la selezione e perché una cultura di base sarà necessaria anche per i lavori più umili. Già oggi negli Stati Uniti il 17% dei baristi possiede una laurea, così come il 32% delle massaggiatrici. In Italia, il fenomeno della sovra-qualificazione dunque esiste e con la crisi si sta radicando.
Anche in Italia, oltre che negli Stati Uniti, si sta consolidando il fenomeno della sovra-qualificazione. Sempre più persone in possesso di un diploma superiore o universitario si propongono per mansioni di medio-basso livello. Colpa della crisi, ma non solo.
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