Quarta tappa: Siena-Forte dei Marmi
Esperienza altrettanto da incorniciare quella di, oggi, lunedì per la quarta conclusiva tappa dell'Eraid, il viaggio completamente elettrico alla scoperta delle bellezze italiane. Una nuova avventura con le solite incognite attorno alle “recharge” ma con lo sguardo incantato davanti ai declivi del Chiantishire e di certe strade vicinali, che sembrano evaporare nel nulla, ma ti portano invece dritte a capire che solo un incredibile Regista può aver creato questi scampoli di rara bellezza. Perché anche i Miracoli esistono. E chissà, sarà per questo motivo che l’Eraid ci ha portato anche ad entrare in un’altra piazza solitamente proibita alle vetture “normali: piazza dei Miracoli a Pisa. Stesse scene di incredulità e stessa nostra presunzione di sentirci dei pionieri o dei visionari . Troppo presto per l’elettrica auto-mobilità? Intanto ci abbiamo provato, conquistando anche la piazza di Pietrasanta, e poi con la “volata” ( massì almeno un’accelerata come solo le elettriche sanno regalare) che ha concluso questo Eraid. L’ultimo miglio verde di tante, tantissime miglia verdi, percorso, per il gran finale, sul lungomare di Forte dei Marmi. In quella Versilia che accende sempre il verde quando si tratta di sognare.
Terza tappa: Pistoia-Siena
C’è Palio e Palio. C’è il Palio delle contrade senesi che vede in corsa, dal 1633, dieci cavalli e che, quest’anno resta, in pandemico dubbio. E c’è il Palio della transizione energetica, o cosiddetta tale, che domenica ha conquistato piazza del Campo, nella terza tappa dell’Eraid, la maratona di oltre mille chilometri, tra Nord e Centro Italia che abbiamo intrapreso al volante, di un manipolo di vetture di taglie e brand differenti ma tutte rigorosamente elettriche. Cambiandone una ogni giorno. Come ho scritto, fin dall’esordio avvenuto venerdì, all’autodromo di Monza, una sfida. Non tanto fra noi conducenti (riconosciute le difficoltà, abbiamo tutti firmato, dopo i primi chilometri una sorte di pace armata) ma una sfida con gli ostacoli che la guida di una vettura elettrica comporta oggigiorno nel nostro Paese.
La stessa sfida cui deve e dovrà far fronte, ancora per un po’di tempo, almeno chi vuole acquistare una vettura green. Un scelta apprezzabilissima sotto il profilo ambientale ma che resta forzatamente, per ora, una sorta di percorso ad ostacoli, non solo per il cambiamento dello stile di guida che impone, ma anche per la carenze delle infrastrutture di ricarica veloci, o moderatamente veloci, che consentano di fare il pieno di elettricità lungo il tragitto che si è pianificato. E’a questo Eraid, che ha attraversato luoghi e città incantevoli, inutile nasconderlo, l’energia che più è stata assorbita è stata la nostra energia nel trovare queste colonnine. E trovarle funzionanti.
Ma torniamo alla cronaca della terza tappa che, domenica, da Pistoia ha portato appunto la carovana delle vetture elettriche nel cuore del cuore di Siena. Con una deviazione o, meglio, un checkpoint, che valeva il viaggio e la fatica: l’eremo di Camaldoli, dove il silenzio e l’atmosfera di serenità, non hanno mai avuto bisogno di elettroni e di batterie. Dopodiché eccoci (sono stato in equipaggio con Roberta Pasero) entrare nel varco appositamente aperto per noi in piazza del Campo. Auto schierate sotto il Palazzo del Comune e curiosità della gente ( e persino di un collega corrispondente del maggior quotidiano giapponese che ci ha atteso lì) per questi “cavalli” così silenziosi e docili. Esperienza unica che ha stemperato le tensioni della stanchezza e dell’energia dissipata dalle vetture e da noi medesimi.
Seconda tappa, Parma-Pistoia
E’ così, mentre l’Italia di Mancini era ancora a festeggiare l’esordio trionfale agli Europei, i G. O, Gentiles Organizateures, come si diceva un tempo degli animatori dei Club Mediterranee, procedevano ai sorteggi delle auto da assegnare agli equipaggi nella giornata 2 di questo anche Eraid, rigorosamente riservato alle auto elettriche, evento di cui immagino vi siate già fatti un’idea. Dalla Volvo XC40 della nostra prima tappa, che ci ha portato nell’orbita di Parma, siamo saliti direttamente sulla Peuugeot-e208. Niente paura. A bordo c’è stato tutto. Compresi noi dell’equipaggio, che abbiamo incrociato le dita prima del saliscendi che ci avrebbe portato a percorrere i 268 chilometri del roadbook. Una tappona che ha fatto saltare i tappi delle pochissime colonnine funzionanti che, a mo’di caccia al tesoro, ci siamo dovuti contendere lungo il percorso. E che non ha fatto altro che confermare le sante parole di un uomo illuminato come l’ingegner Giampaolo Dallara , incontrato nel suo quartiere generale di Varano de’ Melegari. Ottantacinque di saggezza, distillata in alcune frasi come “l’auto del futuro dovrà essere più sobria indipendentemente da qualsiasi carburante verrà alimentata, ovviamente non dovrà inquinare ma soprattutto dovrà poter contare su infrastrutture numerose, adeguate ed efficienti”. Che si sia iscritto anche lui, l’ingegnere al nostro stesso Eraid? A proposito di saggezza distillata, l’uomo che ha fatto dell’auto e dell’auto sportiva la sua vita, ora ammette la “vita spericolata” della pista dei tempi addietro dove il pilota e la sua sicurezza non venivano nemmeno considerati dai costruttori. Poi, piano la rivoluzione. Anche la sua rivoluzione che segna tappe importanti, come nel 2018, quando ha messo a punto la sua Formula E GeN2 da competizione, a propulsione totalmente elettrica, o come, è storia recente quando, con Bosch, ha deciso di cucire con la meticolosità e l’entusiasmo di quando si era appena laureato al Politecnico, la sua prima stradale sempre assolutamente green. E oggi, che non ha mai smesso di sognare e di far sognare porta in pista a Indianapolis un altro suo capolavoro rivoluzionario. che se affronta rettilinei e gicane autonomamente senza pilota alcuno. Sobrietà,sicurezza,eleganza. E soprattutto entusiasmo Grazie ancora una volta ingegnere. Anche per aver dato un’impronta indelebile alla nostra tappa di oggi che ci ha portato nella sontuosa e storica piazza di Pistoia, in cima a quel campanile da dove vi scrivo queste righe. Aspettando il prossimo giro di giostra e di ricariche dei 332 chilometri che ci porteranno, nella terza tappa, fino a piazza del Campo a Siena e poi a Castelnuovo Berardenga . Per sognare a colori. Possibilmente in verde
Prima tappa: Autodromo di Monza-Parma
Mille chilometri, e forse qualcuno di più, rigorosamente al verde. Macché, non rivoltiamoci le tasche. Non è una questione di denaro. Piuttosto di risparmio,quello sì. Risparmio di batterie. Un giro d’Italia in quattro tappe, esclusivamente a bordo di vetture elettriche che, come i cavalli, quelli veri, si cambieranno ogni giorno, durante Eraid, evento assolutamente unico nel suo genere che abbiamo intrapreso anche noi per raccontarvelo in diretta. E garantito che sgomiteremo, noi dell’equipaggio, io con Roberta Pasero, che abbiamo esordito con una Volvo XC40 Recharge, per farci onore al volante delle full-electric in mezzo ad un plotone di colleghi del settore automotive.
Anche se l’avversario più ostico della prima tappa è stato il road-map in dotazione che ci ha fatto litigare con il traffico sostenuto.Tutto è cominciato nel pomeriggio, con un giro di pista, seguito da un passaggio sulla storica soprelevata dell’Autodromo di Monza e poi via in carovana ( o quasi) per raggiungere la prima tappa di Parma. Inutile usare giri di parole: è una sfida. Anche se gli organizzatori insistono per non definirla tale. Ma sfida è. E all’ultimo elettrone, ideata per coniugare la sensazione unica del silenzio ovattato che garantisce la motricità elettrica con il “wow” di meraviglia che regalano e ci regaleranno puntualmente paesaggi, eccellenze gastronomiche e capolavori artistici della nostra straordinaria Italia.
Tanto che il programma prevede destinazioni esclusive come e dove solo un veicolo elettrico può accedere: da piazza del Duomo a Pistoia a piazza dei Miracoli a Pisa, per esempio, dove ci sarà l’ultimo check point. Ma anche deviazioni didattiche come la visita alla Dallara Academy nel cuore della Motor Valley. Quindi la “volata” (vietato accelerare troppo, però) conclusiva domenica 14, da Pisa a Lucca verso Pietrasanta per tagliare il traguardo sulle spiagge della Versilia domenica.
A proposito di check point e controlli vari il regolamento prevede batterie di due categorie: fino a 45 kWh e oltre 45kWh. La partecipazione è riservata esclusivamente a modelli omologati e regolarmente in vendita in Europa, mentre una sorta di Grande Fratello ci sta già “pedinando” amabilmente. E già, perché le auto verranno monitorate per tutta la durata della gara da una speciale data room, che controllerà momento per momento: posizione, andatura, consumi e carica della batteria. A supportare questa nostra particolarissima avventura : l’ Enit , l’Agenzia Italiana del Turismo, Targa Telematics (azienda con vent’anni d’esperienza nei veicoli connessi che realizza infrastrutture digitali per la smart mobility), nonché Enel X (che metterà a disposizione i suoi punti di ricarica) e Italo. Vinca il migliore. Meglio se i migliori saremo noi.